DayFR Italian

Carcassonne. Aveva minacciato la sua ex e aveva puntato una pistola contro suo fratello

-

l’essenziale
Ieri un uomo di 40 anni di Nantes è stato processato in tribunale per rispondere di “violenza senza incapacità con minaccia di armi, come recidiva”, nonché di “minacce di morte ripetute” e di “telefonate malevole” a nei confronti della sua ex compagna. Questi fatti si sono verificati dal 12 al 22 agosto a Villepinte e Marseillan (Hérault).

Cronaca di una separazione vissuta male. Fu proprio il 12 agosto, quando si separò dal compagno, con il quale convisse per sei anni e ebbe una bambina, che Laura (nome di fantasia) si recò in gendarmeria per denunciare il comportamento inappropriato della sua ex. Gli fa quindi capire che lui si è riavvicinato a lei qualche giorno fa e che non può sopportare che lei abbia potuto ricominciare la sua vita. Due giorni dopo è tornata per ritirare la denuncia prima di essere nuovamente ascoltata il 19 agosto. Il suo ex la chiama giorno e notte e la minaccia di morte: “Tu morirai, e il piccolo resterà solo! Ucciderò la tua famiglia, ti metterò una pallottola in testa!”

E poi c’è questo giovedì 22 agosto, intorno alle 19,35, in cui l’ex che vive a Marseillan (Hérault) arriva a Villepinte a casa del fratello di Laura. Ubriaco e arrabbiato, chiede di vedere Laura che pensava di trovare lì. Per raggiungere il suo scopo punta una pistola alla testa dell’ex cognato, che non riesce a contattare la sorella al telefono. L’ex chiama poi la madre di Laura, con la quale gli scambi non sono molto cortesi: “Vi ucciderò uno per uno…” L’ex verrà infine arrestato dalla polizia, ma l’arma non verrà mai ritrovata.

Ieri pomeriggio, è in questo contesto che Johny si è presentato davanti al tribunale di Carcassonne, per rispondere di questi fatti accaduti dal 12 al 22 agosto a Villepinte e Marseillan. Per quanto riguarda le minacce di morte: “Li riconosco, ma è il modo in cui ci parliamo! Non volevo che la mia ex si incontrasse con qualcuno strano per mia figlia. Oggi mettiamo le cose a posto.” Johny riconosce la violenza con l’arma, precisandolo “la pistola era di plastica”. Difficile da verificare poiché non è stato recuperato. “Ammetto che avevo bevuto, ma in nessun caso gli ho puntato la pistola addosso. Aveva paura, perché al telefono urlavo contro sua madre… È tutta colpa mia, signora. J Ho avuto un esaurimento!”

Nella sua fedina penale, Johny ha nove condanne, inclusa l’ultima nel novembre 2023 che gli è valsa lo status di recidivo per violenza con un’arma. Padre di quattro figli, vive con una nuova compagna incinta. Nell’interesse di Laura, Me Pascal Lorent ha appena chiesto al tribunale di prendere atto della dichiarazione del suo cliente come parte civile: “Non fa ulteriori richieste.” Per il pubblico ministero, il sostituto procuratore Agathe Charriau ha chiesto la condanna a otto mesi di carcere, nonché la revoca di un’attuale pena sospesa a otto mesi. Sedici mesi complessivi, accompagnati da mandato di deposito. Per la difesa ha interceduto Me Marion Blondeau “una frase mista, con una parte agricola riconvertibile”. Al termine delle sue deliberazioni, il tribunale ha deciso infine di condannare Johny a dodici mesi di carcere, otto dei quali sospesi in libertà vigilata per un periodo di due anni, con obblighi da rispettare. È stata inoltre disposta la revoca di otto mesi di pena sospesa, aumentando così a dodici mesi la pena definitiva da eseguire, che potrà poi essere adeguata.

Related News :