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Barnier e Attal hanno seppellito l’ascia di guerra ma cosa è successo?

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Alexandre Chauveau // Crediti fotografici: Andrea Savorani Neri / NurPhoto / NurPhoto via AFP e ALAIN JOCARD / AFP
06:18, 8 ottobre 2024

Dopo le frecciate rivolte da Michel Barnier a Gabriel Attal, i rapporti tra i due uomini sembrano essersi ammorbiditi negli ultimi giorni. L’attuale Primo Ministro ora giudica il suo predecessore un “funzionario eletto di alta qualità” per il quale nutre “molta stima”.

Michel Barnier si recherà martedì mattina alla riunione del gruppo Ensemble pour la République presieduto da Gabriel Attal. Dopo le frecciate rivolte dal Primo Ministro al suo predecessore, in particolare all’Assemblea della settimana scorsa, i rapporti tra i due uomini sembrano essersi riscaldati negli ultimi giorni. Michel Barnier descrive ora il suo predecessore come un “eletto di alta qualità” per il quale nutre “molta stima”. Sebbene questo riavvicinamento non sia necessariamente naturale, è visto come una necessità da entrambi i campi.

“O siamo tutti sulla stessa barca, oppure le chiavi le daremo ad altri nel 2027”

Dimenticate le battute ironiche sulla gestione delle finanze di Gabriel Attal a Matignon. Michel Barnier elogia ora l’azione del suo predecessore che, secondo lui, ha avviato la riduzione della spesa pubblica. Una gradita svolta all’interno della ex maggioranza. “Finora non mentiamo, è stato un amore contrastato”, analizza un ex ministro.

Fondamentalmente il blocco centrale intende essere associato al bilancio. “Noi sosteniamo il governo, ma la voglia di lavorare insieme deve essere condivisa… Finora avevamo qualche dubbio”, riconosce un pezzo grosso di Macronie. L’ascia di guerra sembra quindi in parte sepolta, perché se Gabriel Attal e Michel Barnier incarnano due stili in contrasto tra loro, i loro interessi politici sono legati. “O siamo tutti sulla stessa barca, oppure nel 2027 daremo le chiavi ad altri”, confida un deputato macronista.

Infine, a Matignon, se siamo soddisfatti di questo riavvicinamento, l’entusiasmo resta misurato. “Gabriel Attal ha capito anche che il suo elettorato voleva che appoggiasse il governo”, confida un caro amico di Michel Barnier. Una riconciliazione che, in assenza di un amore appassionato, ha tutte le sembianze di un matrimonio di convenienza.

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