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I prezzi del petrolio sono in aumento: quale impatto sui prezzi alla pompa?

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Questo lunedì, 7 ottobre 2024, il prezzo del petrolio è in aumento, un anno dopo l’attacco di Hamas in Israele, in un contesto di rischio di conflagrazione in Medio Oriente. Le prospettive di un conflitto che coinvolga l’Iran, combinate con l’andamento positivo dell’economia statunitense, stanno spingendo i prezzi al rialzo. Lunedì a mezzogiorno il barile di Brent è stato scambiato a 79,56 dollari, 5 dollari in più rispetto alla settimana scorsa. A Londra, nel tardo pomeriggio, ha raggiunto addirittura la soglia simbolica degli 80 dollari.

Un aumento del prezzo del petrolio si traduce generalmente abbastanza rapidamente in un aumento dei prezzi alla pompa per gli automobilisti. Tuttavia, l’effetto non si è ancora manifestato pienamente negli ultimi giorni: il prezzo della benzina aumenta, ma di poco.

Se ci sarà un effetto, potrebbe diventare visibile nei giorni a venire.

I prezzi rimangono ragionevoli per ora

Ogni lunedì, il Ministero della Transizione Energetica pubblica sul suo sito il prezzo medio al litro dei diversi carburanti per autoveicoli, secondo le dichiarazioni delle stazioni di servizio francesi. Si tratta infatti di una media: alcune stazioni sono sotto, altre sopra. Questi dati sono calcolati da venerdì a venerdì.

I prezzi pubblicati al 30 settembre 2024 mostrano quindi la media dei prezzi osservati dal 27 settembre al 4 ottobre. I due carburanti principali, SP95-E10 e diesel, sono stati venduti rispettivamente a 1,5905 € e 1,6873 € al litro.

Si tratta di aumenti inferiori al centesimo, 0,6 centesimi per la SP95-E10 e 0,5 centesimi per il diesel:

Durante l’estate, i prezzi del carburante sono scesi a livelli mai visti dall’inizio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022:

Paura di un attacco israeliano

Il mercato petrolifero teme un attacco da parte di Israele alle infrastrutture iraniane. L’Iran è un importante produttore di petrolio e un taglio dell’offerta avrebbe delle conseguenze, in un momento in cui gli indicatori economici statunitensi prevedono un aumento della domanda energetica statunitense.

“Non sarebbe sorprendente vedere i prezzi salire rapidamente sopra gli 85 dollari alla minima intensificazione del conflitto”stima Stephen Innes, analista di SPI Asset Management citato daAgenzia France Presseper il quale vale il segno di 100 dollari “lungi dall’essere impraticabile”.

Tuttavia, il persistente rallentamento dell’economia cinese contribuisce a moderare gli aumenti dei prezzi.

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