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Conflitto israelo-palestinese – “Ogni giorno conta” per liberare gli ostaggi, dice il padre dell’israeliano detenuto a Gaza

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Tamir Nimrodi, un soldato di 19 anni, è stato catturato da Hamas nella sua base militare vicino al valico di Erez (nord della Striscia di Gaza) il 7 ottobre 2023. Da allora, la sua famiglia non ha più notizie di lui. “In un video possiamo vedere che è stato catturato in piedi, quindi penso che sia ancora vivo”, osserva Alon Nimrodi.

Quest’ultimo era un agente immobiliare prima che la sua vita venisse stravolta un anno fa. Da allora ha smesso di lavorare per portare il suo messaggio e chiedere il rilascio di suo figlio. “Sono estremamente preoccupato per Tamir e gli altri ostaggi. Le loro condizioni di vita stanno peggiorando, ogni giorno conta per la loro liberazione”, insiste.

Questa settimana sono previsti diversi incontri tra il padre del giovane ostaggio e i leader europei, tra cui un incontro con il primo ministro belga Alexander de Croo (Open VLD) e con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

“I paesi europei avrebbero potuto aiutare a liberare gli ostaggi già mesi fa. Avrebbero potuto agire, ma invece hanno scelto di chiudere un occhio”, si rammarica Alon Nimrodi. “Penso che possano fare di meglio, che abbiano il potere. Per quanto riguarda il Belgio, il suo sostegno a Israele è troppo debole, e il suo sostegno alla Palestina troppo forte”.

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