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Il taglio del trasporto pubblico regionale potrebbe far lievitare i prezzi

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L’elenco dei tagli di bilancio previsti dal Consiglio federale è talmente lungo che alcuni, pur importanti, passano quasi inosservati. Ciò vale soprattutto per l’attuale sussidio per il trasporto regionale di passeggeri, che potrebbe avere gravi conseguenze, sottolinea il Tages-Anzeiger.

Il trasporto regionale è infatti una missione non redditizia per le aziende. Per garantire il servizio anche nelle regioni scarsamente popolate, la Confederazione copre la metà del deficit, mentre i Cantoni coprono il resto. Ma il gruppo di esperti incaricato dal Consiglio federale raccomanda a tutti di ridurre questo contributo del 5%, facendo così risparmiare alle casse bernesi quasi 60 milioni di franchi all’anno. Per compensare, il prezzo dei biglietti dovrebbe quindi prendere l’ascensore, oppure il servizio dovrebbe essere ridotto. A meno che i Cantoni non aumentino il loro contributo.

Di fronte al muro, si avvicinano al piatto. Infatti, se la metà del deficit medio è coperto da Berna, la copertura non è uniforme: cantoni come Ginevra o Basilea forniscono più del 70% dei costi, mentre i Grigioni coprono solo il 20%, a causa di “requisiti strutturali” diseguali. Il Giura, ad esempio, sarebbe fortemente colpito dalla minima diminuzione del franco, si preoccupa per la RTS.

L’Associazione dei trasporti zurighesi sottolinea che un aumento dei costi non avrebbe alcun effetto positivo se comportasse una riduzione del numero di passeggeri. Secondo lei, questo rischio è molto reale se il costo dell’auto resta basso mentre quello del trasporto pubblico aumenta. Stesso problema se un calo del servizio provoca un peggioramento dell’offerta, aggiunge il suo omologo lucernese. Il Vallese, da parte sua, assicura che se dovesse aumentare il suo contributo, dovrà ridurre la qualità del servizio. A rischio di rompere un sistema collaudato, i Cantoni denunciano all’unanimità la RTS.

Ma qualunque cosa accada, il cambiamento è in corso. Entro gennaio l’Amministrazione federale delle finanze elaborerà un piano con le osservazioni dei Cantoni e lo sottoporrà poi a consultazione. Sarà il Parlamento ad avere l’ultima parola.

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