DayFR Italian

La NASA ora comunica con la sua navicella spaziale tramite laser

-

Le comunicazioni dalla Terra allo spazio iniziano a diventare difficili. In un mondo in cui le missioni spaziali aumentano e le tecnologie di bordo diventano sempre più sofisticate, richiedendo l’invio di sempre più dati, è tempo di trovare altri sistemi di distribuzione per evitare eventuali interruzioni.

Posizionare il laser

Anche la National Aeronautics and Space Administration (NASA) si trova ad affrontare questo problema e ha già una soluzione in fase di test. L’agenzia spaziale americana ha infatti sperimentato la tecnologia laser, dotata di frequenze d’onda molto più elevate di quelle della radio, tramite la missione Psiche.

Prendendo il nome di Deep Space Optical Communications (DSOC), quest’ultima è appena riuscita a inviare dati a 290 milioni di chilometri dalla Terra, una distanza equivalente alla distanza più lontana che ci separa dal pianeta rosso e dal sogno di Elon Musk, Marte.

“Questo passaggio è importante. La comunicazione laser richiede un livello molto elevato di precisione e, prima del lancio di Psyche, non sapevamo quale sarebbe stato il degrado delle prestazioni alle nostre distanze più lontane”, spiega Meera Srinivasan, responsabile delle operazioni DSOC.

Sfide e portate

Sottolinea di sfuggita che le tecniche di tracciamento e puntamento sono state verificate, confermando così che “le comunicazioni ottiche possono essere un modo robusto e trasformativo per esplorare il sistema solare”.

Va detto che la tecnologia laser della NASA ha una grande sfida: garantire un allineamento preciso tra le antenne a terra e la navicella spaziale per l’invio di dati a distanze astronomiche.

Oltre a questa affidabilità del sistema DSOC, gli ingegneri hanno testato le portate trasferibili a diverse distanze dalla Terra. Apprendiamo così che la trasmissione è di 267 megabit al secondo a 53 milioni di chilometri di distanza, la distanza più vicina tra Marte e la Terra; o 6,25 megabit al secondo a 385 milioni di chilometri.

E dopo?

A titolo informativo, lo scorso anno è avvenuto con successo il primo invio di dati dalla missione Psiche tramite tecnologia laser. Quest’ultima è stata poi confermata all’inizio del 2024, per poi essere riaffermata questo autunno.

Il team responsabile del progetto ha ora scelto di disattivare DSOC. L’obiettivo qui è verificare se l’attrezzatura rimarrà funzionante dopo un anno nello spazio. Si tratterà comunque di un periodo di breve durata, dato che raggiungeremo questo periodo di tempo il mese prossimo.

“Una volta raggiunto questo traguardo, saremo in grado di utilizzare il ricetrasmettitore al massimo delle sue capacità durante la fase post-congiunzione che inizierà entro la fine dell’anno”, conclude Ken Andrews, responsabile delle operazioni di volo per il progetto DSOC.

Related News :