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Trump e Harris intensificano i loro attacchi un mese prima delle elezioni presidenziali

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Il vicepresidente democratico e il miliardario repubblicano aumentano i loro interventi mediatici in vista di martedì 5 novembre. Questa domenica, 6 ottobre, Kamala Harris e Donald Trump si sono definiti incompetenti o “pieni di bugie”.

Un mese prima delle elezioni presidenziali, Donald Trump e Kamala Harris si sono scontrati domenica 6 ottobre, definendosi reciprocamente incompetenti o “pieni di bugie”, mentre la corsa per la Casa Bianca entra nella sua linea retta finale.

Ospite del seguitissimo podcast Chiamala papàdavanti a un pubblico in gran parte femminile, la vicepresidente democratica ha ripreso la denuncia della violenza contro le donne e ha difeso il diritto all’aborto, denunciando in particolare le “bugie” di Donald Trump, che l’ha accusata di essere favorevole alla “giustizia dei bambini”. “nell’ottavo o nono mese di gravidanza.

“È scandalosamente inesatto e offensivo far credere alla gente che questo sta accadendo, che le donne stiano facendo questo. Quest’uomo è pieno di bugie”, ha insistito.

Mentre il candidato repubblicano ha cercato più volte di atteggiarsi a “protettore” delle donne durante la sua campagna, Kamala Harris ha ricordato che “è la stessa persona che ha detto che le donne dovrebbero essere punite se abortiscono”.

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L’aborto è uno dei temi principali della campagna, sul quale i democratici intendono capitalizzare mentre l’ex presidente cerca da parte sua di evitare di prendere una posizione chiara, difendendo il fatto che sono gli Stati a dover decidere.

Questo podcast ha segnato il primo passo di una maratona mediatica che porterà Kamala Harris a parlare per tutta la settimana in vari programmi televisivi e radiofonici in prima serata, in particolare in programmi serali, come Lo spettacolo di Howard Stern O Il Late Show con Stephen Colbertconsiderato generalmente favorevole alla sua campagna.

“Vi chiedo solo una cosa, andate a votare”

Donald Trump si è recato per la quarta volta nel Wisconsin, uno degli Stati chiave, per un incontro nella cittadina di Juneau, dove ha esposto i suoi consueti temi elettorali, dal controllo dell’immigrazione alla riduzione dell’inflazione, alla tassazione, accusando ancora una volta il suo rivale di voler perseguire una politica “comunista”.

Ma l’ex presidente è andato oltre, giudicando Kamala Harris “grossolanamente incompetente”, prendendo come esempio la mancanza di una risposta federale, secondo lui, per aiutare le popolazioni del sud-est degli Stati Uniti gravemente colpite dall’uragano Helene.

“Questo è qualcuno che ruberà la tua fortuna e abbandonerà te e la tua famiglia quando le acque si alzeranno”, ha riassunto.

Davanti a diverse centinaia di persone, il candidato repubblicano ha ricordato che in Wisconsin erano aperte le votazioni anticipate: “Vi chiedo solo una cosa, andate a votare”.

Donald Trump ha perso il Wisconsin nel 2020 contro Joe Biden. Domenica era lì per la quarta volta in otto giorni, il giorno dopo un trionfale ritorno a Butler, in Pennsylvania, dove era scampato per un pelo a un tentativo di omicidio il 13 luglio.

I sondaggi d’opinione mostrano i due candidati testa a testa, alimentando una corsa frenetica per cercare di convincere ogni elettore dei sette Stati cosiddetti “chiave” che decideranno l’esito delle elezioni del 5 novembre.

Il metodo di voto a suffragio universale indiretto fa sì che negli Stati Uniti le elezioni presidenziali non siano decise dai voti espressi in tutto il Paese ma da quelli degli elettori il cui numero varia a seconda dello Stato.

Così, dal Michigan all’Arizona passando per Nevada, Wisconsin, Pennsylvania, Georgia e North Carolina, gli stati chiave in cui Donald Trump e Kamala Harris stanno concentrando le loro campagne, la vittoria dovrebbe essere decisa da poche decine di migliaia di voci vicine.

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