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“Devo dire…

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Per Editoriale | Sport

Se commentatori e osservatori sono stati talvolta critici nei confronti dei Giochi Olimpici, soprattutto prima dell’evento, sono le parole degli atleti ad avere la precedenza. E chi meglio di Isabell Werth, che da 30 anni gareggia in tutte le Olimpiadi, per giudicare queste Olimpiadi? In ogni caso il tedesco ha le idee chiare.

A lungo tormentati da scetticismo e critiche, i Giochi Olimpici di Parigi alla fine costituirono un grande successo popolare, una celebrazione che permise al popolo francese di dimenticare una primavera caotica e di brillare a livello internazionale. Ma il merito più grande di Tony Estanguet e dell’organizzazione è sicuramente quello di aver messo le stelle negli occhi non solo dei tifosi, ma anche degli atleti.

In effetti, la “Città delle Luci” permetteva che alcuni eventi si svolgessero in ambienti idilliaci. Ciò era particolarmente vero per l’equitazione, il cui sito era situato proprio accanto al Castello di Versailles. Attenzione che non è sfuggita a Isabell Werth, 55 anni, medaglia d’oro a squadre e argento individuale.

Atleti sotto l’incantesimo delle Olimpiadi di Parigi

Nelle colonne del sito ufficiale dei Giochi Olimpici, la cinquantenne non ha nascosto il suo entusiasmo, nonostante abbia vissuto innumerevoli Olimpiadi dal suo debutto nel 1992 a Barcellona:

Non ho mai sperimentato un posto così magnifico per competere. Devo dire che la vista del palazzo è davvero incredibile. Sono molto felice e ho adorato queste Olimpiadi.

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Il tedesco non è l’unico ad aver vissuto un’esperienza straordinaria. La prova con le parole di Ruben Limardo Gascon, il venezuelano, che ha elogiato il pubblico come Adam Burgess :

Parigi? Sono i migliori Giochi Olimpici. È stato davvero impressionante. Il pubblico ci ha supportato per tutto il tempo e mi è piaciuto molto.

Stessa storia con la giocatrice di beach volley Kristen Nuss, che ha avuto un profondo impatto sull’idilliaco scenario ai piedi della Torre Eiffel:

Era davvero come un sogno. Guarda la Torre Eiffel brillare, tutte le luci intorno a noi. È un ricordo che resterà nella mia testa per sempre.

Gli atleti non lo nascondono: salvo qualche problema per alcuni nel villaggio olimpico, la maggioranza gli atleti hanno vissuto un’esperienza indimenticabile nella cornice unica allestita dall’organizzazione parigina. Un vero successo per Tony Estanguet e le sue squadre, che possono essere orgogliosi di aver messo a tacere le critiche. E Isabell Werth non dirà il contrario.

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