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il tasso di inflazione rimane stabile al 6,7% a settembre 2024

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A settembre 2024, il tasso di inflazione resta stabile al 6,7%, secondo una nota pubblicata sabato dall’Istituto Nazionale di Statistica (INS), dedicata all’indice dei prezzi al consumo per il mese di settembre 2024.
Questa stabilità si spiega da un lato con l’accelerazione del ritmo di aumento dei prezzi dei prodotti alimentari su base annua (9,2% a settembre contro 8,5% ad agosto) e dei prezzi del gruppo tempo libero e cultura ( 7% a settembre contro 5,8% ad agosto), e dall’altro dal rallentamento del tasso di aumento dei prezzi del gruppo “Abbigliamento e scarpe” (9,7% a settembre contro 9,9% ad agosto) e delle “Bevande alcoliche e tabacco” (0,3% a settembre contro 5,4% ad agosto).
Aumento del 9,2% nei prodotti alimentari
Su base annua i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 9,2%. Questo aumento è dovuto principalmente all’aumento dei prezzi della carne ovina del 22,8%, degli oli commestibili del 15,1%, della frutta secca del 15%, del pesce fresco del 13,2%, delle verdure fresche del 13%, della carne bovina del 12,4% e del pollame del 12,2%. %.
Per quanto riguarda i prezzi dei manufatti, sono aumentati del 6,1% grazie all’aumento dei prezzi dei prodotti di abbigliamento e calzature del 9,7% e dei prodotti per la pulizia ordinaria della casa dell’8,3%.
Per i servizi, l’aumento dei prezzi è del 5,3% su un anno, dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei servizi per il gruppo ristoranti, bar e alberghi dell’8,8%.
A settembre 2024: il tasso di inflazione sottostante scende al 6,2%
Nel settembre 2024, il tasso di inflazione di fondo (esclusi i prodotti alimentari ed energetici) è sceso al 6,2% rispetto al 6,4% del mese precedente. I prezzi dei prodotti liberi (senza cornice) sono aumentati del 7,7% su un anno, mentre i prezzi dei prodotti incorniciati hanno registrato un aumento del 3,1%.
I prodotti alimentari gratuiti hanno registrato un aumento del 10,2% contro il 2,6% dei prodotti alimentari a prezzo regolamentato.
Il gruppo dei “Prodotti Manufatti” e il gruppo dei “Servizi” sono i settori che hanno dato il contributo maggiore all’inflazione complessiva, rispettivamente con il 2,3% e l’1,8%.
Secondo l’INS, il gruppo “Cibo non gratuito” e il gruppo “Cibo gratis” sono i gruppi che hanno contribuito maggiormente all’inflazione, rispettivamente con il 3,5% e il 2,5%.
Inoltre, il gruppo dei “Prodotti alimentari incorniciati” ha fornito il contributo più basso con lo 0,1%.

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