La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza, pubblicata venerdì 4 ottobre, in cui ha dichiarato alcune regole della Fifa contrarie alle regole europee sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone.
La vicenda è iniziata nel 2014. L’ex nazionale francese Lassana Diarra, allora giocatore della Lokomotiv Mosca, aveva rescisso unilateralmente il suo contratto dopo un disaccordo sul suo stipendio.
In conformità con le regole della Fifa, questa risoluzione unilaterale del contratto ha consentito alla Lokomotiv Mosca di non rilasciare al giocatore il certificato di trasferimento internazionale (ITC), necessario per firmare con un altro club. Il trasferimento di Lassana Diarra al club belga dello Charleroi era quindi impossibile. Il giocatore è inoltre passibile, ai sensi delle norme Fifa, di un risarcimento di 10,5 milioni di euro alla Lokomotiv Mosca per violazione del contratto senza valido motivo. Infine, se un nuovo club avesse voluto ingaggiare il giocatore, sarebbe stato costretto a contribuire al pagamento di questa somma.
Tutti questi vincoli, che hanno largamente contribuito a paralizzare la sua carriera, hanno portato il giocatore ad intraprendere azioni legali e ad attaccare la FIFA e la Federcalcio belga per contestare la conformità dei regolamenti della FIFA con il diritto europeo, in particolare in materia di libera circolazione dei lavoratori e di libertà di movimento. concorrenza. La Corte d’appello di Mons (Belgio) ha quindi presentato una domanda di pronuncia pregiudiziale ai sensi dell’articolo 267 TFUE per verificare se le norme della FIFA fossero conformi alle norme del Trattato sul funzionamento dell’UE.
Nella sua decisione, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che se “ l’obiettivo di garantire la regolarità delle competizioni sportive costituisce un obiettivo legittimo di interesse generale che può essere perseguito da un’associazione sportiva » Le regole della FIFA sono sproporzionate e, in alcuni casi, contrarie al paragrafo 1 dell’articolo 101 TFUE.
Infatti, per la CGUE” la normativa oggetto della causa principale è idonea a ostacolare la libera circolazione dei lavoratori ».
La Fifa potrebbe quindi essere costretta a modificare alcune delle sue regole per conformarsi al diritto dell’Unione Europea, consentendo così ai giocatori di rescindere unilateralmente il loro contratto senza penalizzare il loro futuro club.
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