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Indicizzazione delle pensioni all’inflazione ritardata di sei mesi – 02/10/2024 ore 14:40

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“Il potere d’acquisto dei pensionati non è una variabile di aggiustamento”, aveva assicurato il presidente della Repubblica Emmanuel Macron lo scorso giugno, dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale.

Non sarà subito. Secondo una fonte governativa, mercoledì 2 ottobre, il progetto di bilancio per il 2025, che sarà presentato il 10 ottobre, prevede

il rinvio al 1° luglio dell’indicizzazione delle pensioni all’inflazione,

e uno sforzo di 60 miliardi di euro per risanare le finanze pubbliche.

Gli importi della pensione di vecchiaia sono

solitamente rivalutato il 1° gennaio.

L’idea di utilizzare l’indicizzazione per rallentare la spesa pubblica è stata

nell’aria dalla scorsa primavera.

L’ex ministro del Bilancio Thomas Cazenave vi aveva accennato in febbraio, ma il presidente della Repubblica si era subito opposto.

A giugno, dopo lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, Emmanuel Macron ha ribadito la sua opposizione. “Sarò molto chiaro, le pensioni saranno ben indicizzate all’inflazione, al potere d’acquisto dei pensionati,

non è una variabile di aggiustamento”,

ha assicurato. Secondo il direttore della Previdenza sociale (DSS), Pierre Pribille, ascoltato mercoledì mattina al Senato, l’indicizzazione delle pensioni nel gennaio 2024 (+5,3%) ha rappresentato

“una spesa aggiuntiva di circa 15 miliardi di euro”

.

I pensionati francesi godono di un tenore di vita migliore rispetto a molti altri paesi

L’idea di sottoindicizzare le pensioni – elettoralmente rischiosa data l’elevata percentuale di pensionati tra gli elettori attivi – è regolarmente difesa da economisti ed esperti. Questi ci ricordano che i pensionati francesi godono di a

migliore tenore di vita, in relazione ai lavoratori, rispetto a molti altri paesi.

Secondo il rapporto 2024 del Retirement Orientation Council (COR), che ha effettuato un confronto con 11 paesi occidentali, Francia e Italia presentano la situazione più favorevole per i pensionati, con un tenore di vita per i 65enni e più che rappresenta rispettivamente 96 e 96 anni. 98% di quello del patrimonio.

Belgio e Paesi Bassi sono in fondo alla classifica,

con un tenore di vita pari al 78 e al 79% della popolazione.

Il Comitato rileva inoltre che in Francia il calo del tenore di vita medio dopo i 75 anni, osservato in tutti i paesi, è

tra i più deboli

(-7 punti sul tenore di vita dei 65-75enni, rispetto ai -26 punti della Svezia). Il rinvio della data di entrata in vigore dell’indicizzazione lo è

un altro modo per deindicizzare,

Lo indica in una nota di giugno l’Itrap, think tank molto liberale. Secondo l’Ifrap, queste estensioni di data sono già state utilizzate dal governo nel 2009, 2014, 2015 e 2018. “In totale,

dal 2013 le pensioni avranno ‘perso’ 2 anni e 9 mesi di rivalutazione”,

ha chiarito.

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