Quest’anno il premio letterario L’Œuvre d’Orient è stato assegnato a Raymond Kévorkian per la sua opera “Completare un genocidio”, pubblicata dalle edizioni Odile Jacob. Famoso storico e specialista in genocidi, Kévorkian denuncia la continuità della persecuzione contro armeni e greci oltre il 1915, rivelando una politica di eliminazione sistematica orchestrata dai nazionalisti dei Giovani Turchi e dai sostenitori di Mustafa Kemal Atatürk. In questa indagine storica, supportata da una documentazione meticolosa e spesso toccante, mette in discussione le fondamenta stesse della Repubblica turca e le loro ripercussioni sulla Turchia contemporanea.
L’opera, frutto di una vita di ricerche, costituisce un punto di svolta nella storiografia dei rapporti tra Turchia e Armenia. Come ha sottolineato la giuria,
“Raymond Kévorkian è un maestro del campo. Questo libro decisivo segnerà la storia con un “prima” e un “dopo” nel nostro modo di comprendere come sono costruite due nazioni. “.
Il premio viene assegnato da Mons. Laurent Ulricharcivescovo di Parigi e M. Amin Maalouf, segretario permanente dell’Accademia di Francia e presidente della giuria. La giuria, specializzata nella questione dei cristiani orientali, è composta da:
- Amin MAALOUFsegretario permanente dell’Accademia di Francia, presidente della giuria.
- Cristiano CHESNOT, giornalista specializzato in Medio Oriente, reporter senior al servizio estero di France Inter.
- Jean-François COLOSIMOteologo, saggista, direttore generale delle Editions du Cerf.
- Antoine FLEYFELteologo e filosofo, direttore dell’Institut Chrétiens d’Orient di Parigi, professore all’Università Saint-Joseph di Beirut e membro dell’OEuvre d’Orient.
- Anne-Bénédicte HOFFNERgiornalista.
- Cristiano LOCHONmembro dell’Accademia delle Scienze d’Oltremare.
- Marina di TILLYcritico letterario a Le Point, reporter senior.
- Thomas WALLUTproduttore, giornalista della trasmissione “Cristiani orientali, fede, speranza e tradizioni” su France 2.
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