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44 agenti del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere hanno inviato una lettera aperta a PR Diomaye

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È nello sconforto più totale che gli agenti del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere sospeso dal DAGE abbiano inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica Bassirou Diomaye Faye per informarlo della loro situazione all’interno di questo ministero guidato da Birame Souleye Diop. Infatti, i 44 agenti del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere che hanno cessato le loro attività affermano di non aver ricevuto i loro stipendi “confiscati” dall’amministrazione dal giugno 2024. Dakaractu pubblica integralmente la Lettera Aperta.

Oggetto : Lettera aperta al Presidente della RepubblicaMr. Bassirou Diomaye Diakhar FAYESon Eccellenza,

È con grande amarezza e grande rammarico che guardiamo queste righe per esprimervi tutta la nostra desolazione per la situazione professionale e sociale dei 44 agenti del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere che cesseranno le loro attività il 12 agosto 2024 .
La tua elezione a capo del potere ha portato molti spiragli di speranza ai senegalesi e agli africani, in particolare alle donne e ai giovani in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Ma questa speranza sembra diventare un’illusione per i 44 (quarantaquattro) agenti del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere, posti arbitrariamente e unilateralmente in cessazione delle attività dal direttore dell’Amministrazione e della gestione delle attrezzature su istruzioni dello stesso Ministro.

Questa misura presa senza consultazione, dialogo o preavviso costituisce una flagrante violazione del nostro diritto del lavoro, dei nostri diritti umani e costituzionali, come previsto dall’articolo 25 della Costituzione: “Ogni individuo ha il diritto al lavoro e il diritto di rivendicare un lavoro. “Nessuno può essere danneggiato nel proprio lavoro a causa delle proprie origini, del proprio genere, delle proprie opinioni, delle proprie scelte politiche o delle proprie convinzioni”.

Questa misura amministrativa adottata dalle autorità pubbliche nei confronti dei cittadini onesti è inconcepibile e inaccettabile per il vostro governo che sostiene “Jub, Jubbal, Jubbanti”.

Oltre a questa decisione, signor Presidente, la sua amministrazione ha confiscato i nostri stipendi per i mesi di giugno, luglio, agosto, settembre 2024 ma anche i nostri fondi comuni per i mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre 2024. Noi Contiamo per il momento 185 giorni senza reddito per provvedere ai bisogni delle nostre famiglie. Il che è inaccettabile in un Paese governato dalla legge dove la giustizia sociale dovrebbe essere la cosa meglio condivisa da e per tutti. Stiamo attraversando i momenti di magra peggiore della nostra vita come padri, madri e capifamiglia dignitosi e laboriosi. Questa suspense di cui siamo vittime da mesi, settimane e giorni è peggiore della delusione estrema (licenziamento arbitrario) che non riteniamo possibile in queste condizioni ingiuste.

Sua Eccellenza, con la produzione del primo barile di petrolio, gas e lingotti d’oro che lo Stato del Senegal produce con successo, lei non ha il diritto di fare meno dei suoi predecessori in termini di progresso sociale. Ciò porterebbe inevitabilmente a un’imminente esplosione sociale le cui conseguenze potrebbero essere fatali e sfuggenti sotto la tua autorità.

Sua Eccellenza, ci permetta di ricordarle che tutti beneficiamo di contratti a tempo indeterminato stipulati con le dovute forme con il Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere che gestisce sotto la sua supervisione il primo settore che genera entrate per oltre 700 miliardi di franchi CFA. Questo dipartimento deve assolutamente e veramente essere il primo ministero per la creazione e il consolidamento dei posti di lavoro già acquisiti e non un baratro di peggioramento del tasso di disoccupazione in Senegal per ragioni e motivazioni sconosciute.

Eccellenza, signor Presidente, siamo stanchi. Chiediamo pertanto il vostro arbitrato come chiave di volta delle istituzioni, custode della Costituzione e persona obbligata a rispettare e far rispettare le leggi e i regolamenti di questo Paese per porre fine a questa situazione sociale disastrosa e insopportabile che continua e distrugge tutti i nostri sogni.

Sua Eccellenza, le chiediamo gentilmente di incaricare il Dage sotto la copertura del suo ministro supervisore di ripristinare i nostri diritti da un lato e dall’altro di saldare tutte le somme non pagate dovute dal Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere ai 44 agenti colpiti da questa cessazione di attività.

Infine, signor Presidente della Repubblica, osiamo sperare che le nostre rimostranze vengano ascoltate e risolte al più presto possibile per permetterci di ritrovare l’antico splendore.

Voglia ricevere, Sua Eccellenza il Presidente della Repubblica, l’espressione dei nostri più patriottici auguri.

PS: presto si torna a scuola.

Collettivo di agenti in cessazione delle attività del Ministero dell’Energia, del Petrolio e delle Miniere
[email protected]

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