È una novità. Se gli investitori lo sospettassero Stellantis non avrebbe raggiunto quest’anno l’obiettivo di un margine operativo a due cifre, non immaginavano che la rifocalizzazione annunciata dalla casa automobilistica sarebbe stata così violenta.
Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha infatti deciso di affrontare il problema dei titoli azionari, decisamente troppo elevati negli Stati Uniti, dove tradizionalmente ottiene i margini migliori. Negli ultimi trimestri, i suoi modelli hanno avuto grandi difficoltà a vendere in un ambiente sempre più competitivo. Si tratta ora di ridurre queste scorte di 200.000 vetture (e non più di 100.000) ricorrendo a promozioni come avevano fatto ben prima di lui i concorrenti.
Questa strategia commerciale avrà logicamente un impatto sulla redditività del secondo semestre, al punto che Stellantis prevede solo un margine operativo compreso tra il 5,5% e il 7% per l’intero anno finanziario. Dato che il margine ha raggiunto ancora il 10% nella prima parte dell’anno, ciò significa che la redditività sarà marginale nella seconda metà.
Un’altra importante conseguenza di questa inversione di tendenza è che il gruppo, che generava moltissima liquidità, ne consumerà molta nel 2024: tra 5 e 10 miliardi di euro!
Ritornare su basi più sane
La nostra analisi. Se la situazione negli Stati Uniti spiega gran parte di questa scarsa performance, Stellantis rileva inoltre vendite inferiori al previsto nella maggior parte delle regioni, mentre si prevede che il mercato automobilistico globale diminuirà nel 2024 in un contesto di maggiore concorrenza, in particolare da parte degli operatori cinesi.
L’operazione di pulizia all’interno della rete di distribuzione associata ad ulteriori misure di recupero deve consentire Stellantis per ripartire in modo più sano a partire dal 2025.
Fortunatamente il bilancio di fine giugno presentava una liquidità netta di 22,2 miliardi di euro che ci permette di mantenere una posizione finanziaria solida. Il consenso degli analisti finanziari sarà indubbiamente soggetto ad una seria revisione al ribasso per quest’anno, ma anche l’anno prossimo, quando l’utile potrebbe scendere sotto la soglia dei 10 miliardi di euro (18,6 miliardi nel 2023).
Una previsione modestamente capitalizzata 4 volte dopo il crollo del titolo. La domanda è quale politica di distribuzione verrà seguita. L’ultimo dividendo di 1,55 euro per azione staccato quest’anno prevede un rendimento superiore al 10% ma la cedola potrebbe benissimo essere eliminata l’anno prossimo. Tuttavia, è troppo tardi per vendere agli attuali livelli di valutazione.
Il nostro consiglio
- Mantenere [STLAP]. Obiettivo: 14 euro
- Profilo: dinamico
- Prossimo incontro: 31 ottobre, fatturato su 9 mesi.
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