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Marine Le Pen si affida a una difesa più politica che legale

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Marine Le Pen, davanti all’Assemblea nazionale, 10 luglio 2024. JULIEN MUGUET / JULIEN MUGUET PER “IL MONDO”

Ci sono letture festive che favoriscono maggiormente la disconnessione. Quest’estate, nella residenza familiare di La Trinité-sur-Mer (Morbihan), Le Pen Marion, detta “Marine”, si è ricollegata al suo passato di avvocato; e ha studiato il caso che gli è valso fino a dieci anni di carcere, una multa di 1 milione di euro e una pena di ineleggibilità da cinque a dieci anni che potrebbe ostacolare le sue ambizioni presidenziali nel 2027. è un dossier grosso e una miccia lenta che rischia di esplodere di fronte all’estrema destra nel momento in cui intravede il potere.

Marine Le Pen vede progressi da dieci anni l’inchiesta giudiziaria sugli assistenti parlamentari del Fronte Nazionale (FN, ora Raggruppamento Nazionale, RN) al Parlamento Europeo. Il processo, che dovrebbe aprirsi lunedì 30 settembre, durerà fino al 27 novembre e riguarderà principalmente lei. Il leader del partito di estrema destra è sotto processo insieme ad altre ventiquattro persone, oltre al Fronte Nazionale (ora Raggruppamento Nazionale), come persona giuridica per “appropriazione indebita di fondi pubblici”, “occultamento” di questo crimine, o anche “complicità”. Tutti sono sospettati di aver partecipato a un sistema volto a finanziare le spese del FN attraverso il Parlamento europeo, tra il 2004 e il 2016, attraverso l’assunzione di assistenti parlamentari che lavoravano proprio per il partito.

Leggi anche: Articolo riservato ai nostri abbonati Assistenti parlamentari europei del FN: la Procura chiede il rinvio del partito, di Marine Le Pen e di altri ventisei imputati al tribunale penale

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Nell’atto d’accusa pronunciato il 18 settembre 2023, la Procura di Parigi ha ritenuto che la malversazione di fondi pubblici presumibilmente commessa dal Fronte Nazionale fosse il risultato di un “vero sistema centralizzato”. Il danno di questo “sistema”calcolato nel periodo 2009-2017, è stato stimato in 6,8 milioni di euro dal Parlamento Europeo.

Questo dossier l’avrà accompagnata per tutta la sua vita da presidente del movimento, dal 2011 al 2021, attraverso manovre dilatorie da parte della RN. E l’ironia è che l’ereditiera lepenista si ritrova oggi impedita di incarnare pienamente il suo ruolo di arbitro delle sorti del governo, mentre il processo inizia il giorno prima del ritorno all’Assemblea nazionale e della dichiarazione politica generale del primo ministro Michel Barnier.

“Guarda tutto, tutto, tutto”

“Il programma è terribile. Ma lei pensa di avere molte cose da dire e pensa che spetti a lei dirle. » L’uomo che pronuncia queste parole, nel divano griffato di un appartamento borghese, è la chiave di volta della difesa della RN. Me Alexandre Varaut lo ha immaginato, con Marine Le Pen, fin dall’inizio; ma quando arrivò il processo, l’avvocato se ne andò per la tangente. Ha chiesto a Marine Le Pen un posto eleggibile nella lista europea. Al termine di questo patto che interroga, ecco Me Varaut, uomo cortese di stirpe maurrassiana di destra, divenuto Alexandre Varaut, eurodeputato e portavoce della RN.

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