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invocare una giornata di boicottaggio in tutte le facoltà

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Un movimento di solidarietà con gli studenti di medicina si è formato in seguito agli avvenimenti accaduti durante gli ultimi sit-in organizzati a Rabat e Casablanca la settimana scorsa. L’Unione Nazionale degli Studenti di Medicina ha espresso in questo contesto la sua ferma opposizione agli arresti avvenuti durante le manifestazioni studentesche “pacifiche”. Secondo l’organizzazione, la repressione subita e l’uso della forza per soffocare “le loro legittime richieste” sono inaccettabili. Chiede alle autorità di fermare queste misure “repressive” e di avviare immediatamente un dialogo aperto e costruttivo con gli studenti per evitare un’escalation delle tensioni.

Gli studenti di ingegneria, dal canto loro, hanno espresso la loro solidarietà condannando i fatti accaduti durante le ultime manifestazioni degli studenti di medicina. Affermano così il loro pieno appoggio alle rivendicazioni dei loro omologhi e annunciano la loro partecipazione a future azioni di protesta, sotto l’egida della Commissione Nazionale degli Studenti di Medicina, Farmacia e Odontoiatria del Marocco (CNEMEP).

Gli ingegneri puntano il dito contro la responsabilità del governo, che accusano di aver adottato un approccio “irresponsabile” nei confronti delle richieste degli studenti di medicina. Chiedono di dare priorità all’interesse nazionale e di “adottare un atteggiamento serio nelle discussioni e mediazioni in corso per trovare una soluzione a questa crisi che persiste da più di nove mesi”.

Ricordiamo che venerdì scorso il procuratore del re presso il tribunale di primo grado di Rabat ha annunciato l’incriminazione di 28 studenti di medicina, stagisti e specializzandi, tutti posti sotto controllo giudiziario. Sono sotto processo per “accuse relative alla partecipazione a manifestazioni non autorizzate e alla resistenza alle forze dell’ordine”. La prima udienza del processo è prevista per mercoledì 23 ottobre.

Fonti del CNEMEP hanno confermato che le accuse contro questi studenti includono insubordinazione e organizzazione di raduni non autorizzati. Questo processo costituisce un nuovo episodio di una crisi che continua ad aggravarsi.

Allo stesso tempo, fonti vicine alle facoltà di medicina e farmacia hanno rivelato che il Mediatore del Regno ha convocato, domenica scorsa, i rappresentanti della commissione nazionale degli studenti di medicina per un incontro. L’obiettivo è quello di esplorare ancora una volta vie di risoluzione delle controversie tra studenti e autorità, nell’ambito di una mediazione volta a superare questa impasse che tiene in ostaggio il futuro di circa 24.000 studenti.

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