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verso l’istituzione di una nuova giornata di solidarietà?

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Secondo i risultati di un rapporto informativo del Senato, la situazione finanziaria delle strutture ricettive per anziani non autosufficienti (Ehpad) peggiora. Esaminato mercoledì 25 settembre 2024 dalla Commissione Affari Sociali, il documento lancia l’allarme sulla situazione finanziaria delle case di cura, che negli ultimi tre anni è notevolmente peggiorata.

“Non solo è aumentata la proporzione delle case di cura in deficit, ma l’entità del deficit è peggiorata, esponendo molte strutture a difficoltà di liquidità a breve termine”continuano gli autori del rapporto. Per rimediare si propongono diverse soluzioni tra cui l’istituzione di una seconda giornata di solidarietà.

L’osservazione è chiara. “Tra il 2020 e il 2023 la quota delle case di cura in deficit è aumentata dal 27% al 66%”spiegano i senatori. Peggio ancora, negli esercizi pubblici questa quota sale all’84,4% per 800 milioni di euro per l’anno 2023. Sostenute da tre principali fonti di finanziamento: il budget per l’alloggio, l’assistenza e la dipendenza, queste ultime due fonti sembrano default con entrate in calo. Nel 2022 i settori dipendenza e alloggio hanno registrato tassi di risultato medi rispettivamente del – 6,30% e del – 2,50%.

Se il livello delle casse delle case di cura sembra diminuire a causa di a “congiuntura del contesto inflazionistico, degli aumenti salariali e dell’evoluzione insufficiente dei prezzi degli alloggi”la situazione potrebbe peggiorare nei decenni a venire con l’aumento del numero dei residenti. Gli autori del rapporto lo stimano “rispetto al 2020, l’aumento sarebbe di circa il 16% entro il 2030, del 36% entro il 2040 e del 46% entro il 2050”.

E gli aiuti pubblici sembrano lungi dall’essere sufficienti a colmare il divario nelle case di cura. Nel 2023 lo Stato ha stanziato una busta da 100 milioni di euro “Istituti e servizi medico-sociali (ESMS) in difficoltà”. Una somma che però non era sufficiente per le case di cura “L’80% di questi crediti [leur] sono stati assegnati».

Di fronte all’attuale impotenza delle finanze pubbliche, i senatori hanno formulato diverse proposte per aiutare queste istituzioni. Tra questi, quello di istituire una seconda giornata di solidarietà permettendo “generare 2,4 miliardi di euro di entrate aggiuntive”o addirittura 3,3 miliardi di euro “aumentando simmetricamente il contributo dei pensionati”calcolare i relatori. Questo “potrebbe comportare l’eliminazione di un giorno festivo” e assumerebbe quindi la stessa forma dell’unica giornata di solidarietà esistente al momento.

Per la cronaca, questo principio è stato creato nel 2004. Consiste in una giornata di lavoro aggiuntiva. Non retribuito, deve contribuire a finanziare azioni a favore dell’autonomia delle persone anziane o disabili. Nella maggior parte dei casi viene fissato il lunedì di Pentecoste, ma può anche essere un altro giorno festivo (ad eccezione del 1° maggio), un RTT o possono essere lavorate sette ore durante il resto della settimana. ‘anno. Questa giornata di solidarietà è obbligatoria per i dipendenti del settore privato e pubblico.

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