In Francia, si stima che circa un terzo degli adulti soffra di bruxismo della veglia e uno su dieci di bruxismo notturno, comunemente chiamato “bruxismo del sonno”. Esistono diverse forme di bruxismo: il serraggio delle mascelle, il digrignamento dei denti, il picchiettio (una serie di brevi schiocchi dei denti) e il dondolio che consiste nel muovere i denti avanti e indietro. Il bruxismo può manifestarsi durante il sonno (bruxismo del sonno) e durante la veglia (bruxismo della veglia). In un capitolo dedicato a questo argomento nella sua opera L’incredibile potere dei denti (Edizioni Leduc), il dentista Dott. Kevin, medico stella dei social network, spiega le origini di questo disturbo e dà alcuni spunti per identificarlo e curarlo.
Perché il bruxismo, che troppo spesso passa inosservato, è un disturbo da prendere sul serio, avverte. “Con il tempo può portare all’abrasione dei denti, alla recessione gengivale, al dolore alla mandibola, al mal di testa e all’acufene (perché i muscoli della mascella e dell’orecchio interno sono innervati dallo stesso nervo). »
Quali cause?
“La causa principale del bruxismo è ovviamente lo stress e l’ansia”, spiega il dottor Kevin nel suo libro. “Il consumo di tabacco, alcol e caffeina tende ad accentuare il fenomeno. Potrebbe essere coinvolto anche l’uso di alcuni farmaci, in particolare antidepressivi. »
Quali segnali d’allarme?
- Soffri di dolori inspiegabili ai denti o alla mascella.
- Soffri di mal di testa, acufeni o vertigini.
- Hai regolarmente dolore all’orecchio.
- Hai i denti fratturati o allentati.
- La superficie dei denti (la fase occlusale, cioè la parte superiore dei denti) è liscia o danneggiata.
Quali soluzioni?
Attualmente non esiste una cura miracolosa per combattere il bruxismo. D’altra parte, alcuni metodi possono aiutare, indica il dottor Kévin. Eccoli:
- Ipnosi.
- Osteopatia specializzata.
- Iniezioni di tossina botulinica (“da effettuare, in alcuni casi specifici, da parte di un medico specialista”).
- Tecniche di gestione dello stress come soprologia, meditazione o yoga.
- Indossare mascherine durante la notte per proteggere i denti.
- Il metodo del biofeedback. Quest’ultimo “si basa sull’uso di sensori sul viso per prendere gradualmente coscienza e controllare i movimenti di digrignamento dei denti”, spiega l’esperto.
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