DayFR Italian

Così funziona la “giornata della solidarietà” destinata a finanziare l’emergenza delle case di riposo

-

Una “giornata di solidarietà” è stata istituita dalla legge del 30 giugno 2004, dopo l’ondata di caldo del 2003, che causò la morte di quasi 15.000 persone in Francia, la maggior parte delle quali erano anziani.

“Questa giornata di lavoro aggiuntiva è destinata a finanziare azioni a favore dell’autonomia delle persone anziane o disabili”informa il Ministero del Lavoro sul proprio sito.

È ancora lunedì di Pentecoste?

La giornata di solidarietà non è più fissata automaticamente al lunedì di Pentecoste, come prevedeva la legge del 2004. Dal 2008, le aziende sono libere di scegliere il giorno in cui lavorare. Potrebbe trattarsi di un’altra vacanza precedentemente non lavorativa (diversa dal 1 maggio), o del lavoro in un giorno di riposo, o di 7 ore precedentemente non lavorate suddivise nell’anno.

Cosa cambia per il lavoratore? Il datore di lavoro?

L’attività lavorativa svolta durante la giornata di solidarietà dal dipendente non dà luogo a retribuzione. In cambio di questo “guadagno”, il datore di lavoro dovrà versare lo 0,3% della propria busta paga al Fondo Nazionale di Solidarietà per l’Autonomia (CNSA). Questa contropartita si chiama contributo di autonomia solidale (CSA).

Quanto porta?

Secondo la CNSA la giornata di solidarietà frutta 3 miliardi di euro all’anno.

A cosa servono i soldi?

I fondi raccolti vengono utilizzati in particolare per il funzionamento di istituti e servizi medico-sociali che accolgono anziani e disabili, per finanziare case dipartimentali per disabili (MDPH) o anche per pagare aiuti individuali.

Related News :