Alberto Fujimori: l'ex presidente divisivo del Perù muore all'età di 86 anni

L'ex presidente del Perù Alberto Fujimori, condannato per violazioni dei diritti umani e corruzione, è morto di cancro all'età di 86 anni.

La sua morte, avvenuta mercoledì nella capitale Lima, è stata annunciata dalla figlia Keiko Fujimori.

“Dopo una lunga battaglia contro il cancro, nostro padre… è appena partito per incontrare il Signore”, ha scritto in un post sui social media su X, firmato anche dai suoi tre fratelli: Hiro, Sachie e Kenji.

“Chiediamo a coloro che lo hanno amato di accompagnarci con una preghiera per il riposo eterno della sua anima.”

Fujimori, figlio di immigrati giapponesi, ha guidato il paese dal 1990 al 2000.

Durante il suo decennio al potere, ha stabilizzato l'economia dopo una dilagante iperinflazione attraverso la privatizzazione di decine di aziende statali.

Sotto la sua sorveglianza venne catturato anche il temuto leader del movimento maoista Sendero Luminoso, Abimael Guzman: un duro colpo per un movimento ribelle che negli anni '80 sembrava vicino a rovesciare lo stato peruviano.

Fujimori si affermò rapidamente come un politico astuto il cui stile pratico produceva risultati.

Ma nonostante si fosse guadagnato il sostegno di molti, governava anche con il pugno di ferro e molti peruviani consideravano Fujimori un autocrate.

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Dopo aver bloccato per un breve periodo il Congresso e essersi fatto strada in un controverso terzo mandato, nel 2000 fuggì dal Paese in disgrazia quando alcune registrazioni video trapelate mostravano il suo capo delle spie, Vladimiro Montesinos, mentre corrompeva i politici.

Si recò in Giappone da dove, come è noto, inviò via fax le sue dimissioni.

Cinque anni dopo, quando sbarcò nel vicino Cile, fu arrestato ed estradato in Perù.

È stato condannato per violazioni dei diritti umani, abuso di potere e per aver ordinato due massacri tramite l'impiego di squadroni della morte.

Fujimori è stato rilasciato dalla prigione lo scorso dicembre, dopo aver scontato quasi 15 dei 25 anni di pena detentiva, dopo che la corte costituzionale peruviana aveva ripristinato la grazia umanitaria che gli era stata concessa sei anni prima.

L'ex leader malato è stato liberato dopo anni di problemi di salute. Aveva sofferto di ulcere gastriche,
ipertensione e cancro alla lingua.

I suoi sostenitori si sono radunati ieri sera fuori casa sua.

“Oggi piango per un leader”, ha detto Cesar Valverde.

“Avrebbe dovuto essere di nuovo presidente; stavamo lavorando affinché Alberto Fujimori diventasse di nuovo presidente, ma Dio se l'è preso.”