DayFR Italian

Il primo coimputato di Dominique Pelicot parla al processo per stupro di Mazan

-

Dopo Dominique Pelicot, è stata la volta di Jean-Pierre M., coimputato nel caso di stupro di Mazan, di parlare davanti ai giudici del tribunale di Avignone. L’uomo ha parlato in particolare degli abusi subiti dal padre durante la sua infanzia.

Una storia particolarmente attesa. Jean-Pierre M. è il primo coimputato nel processo per stupro di Mazan a parlare davanti al tribunale penale di Vaucluse, questo mercoledì 18 settembre, per cercare di spiegare gli “atti ignobili” commessi contro la propria moglie e per i quali ha chiesto, durante il suo discorso, “una dura punizione”.

Il suo caso è speciale: a differenza degli altri uomini sotto processo dal 2 settembre ad Avignone, Jean-Pierre M. è l’unico non accusato di aver violentato Gisèle Pelicot, ormai ex moglie dell’imputato principale, nella loro casa coniugale a Mazan (Vaucluse). Alto, snello e con i capelli a spazzola, l’uomo di 63 anni ha raccontato in dettaglio la sua infanzia e la sua vita caotica dal molo. Una vita segnata da violenze fisiche e sessuali.

Racconto di un’infanzia traumatica

Il racconto di Jean-Pierre M. al bar è particolarmente agghiacciante.

“La mia giovinezza è stata fatta di vergogna, alcol, sesso, tanto silenzio”, spiega. “Abbiamo subito atti orribili da parte di mio padre. Violenza sessuale. Mio padre, non l’ho mai chiamato ‘papà’ ma ‘il padre’.”

Ha descritto nei dettagli le volte in cui, da bambino, ha dovuto praticare una fellatio al padre come “ricompensa” per essere riuscito ad andare a pescare con la sorella, indicando che “preferiva” compiere questi atti lui stesso per “abitudine” e perché “la sorella piangeva”. Quando aveva “sette o otto anni”, Jean-Pierre M. si chiede anche se sia stato violentato dal cane di famiglia, su ordine del padre.

Stupri a Mazan: come nascondere l’orrore

“Nostra madre ha cercato di proteggerci, ma stava bevendo”, ha detto, aggiungendo di aver dovuto assistere alle scene in cui suo padre la violentava.

Ha drogato la sua compagna per violentarla e farla violentare da Dominique Pelicot

Jean-Pierre M. ha poi spiegato di aver incontrato la sua attuale compagna a 33 anni, con la quale ha vissuto una “vita felice”. Un’opinione condivisa da quest’ultima, ascoltata la scorsa settimana in tribunale dai giudici.

“Amo mia moglie. Farò di tutto per stare bene. Sono in prigione e me lo merito. Ho compiuto atti spregevoli. Sono un criminale e uno stupratore”, ha annunciato, aggiungendo: “Quello che ho fatto è orribile, voglio una punizione severa”.

Secondo le sue dichiarazioni, Jean-Pierre M. avrebbe anche drogato la sua compagna con un ansiolitico fornito da Dominique Pelicot, di otto anni più grande di lui, che aveva incontrato virtualmente nel 2015 allo show “senza che lei lo sapesse” sul sito web Coco.fr. Dopo di che l’avrebbe violentata e fatta violentare da lui. Dominique Pelicot avrebbe anche offerto di “violentare” Gisèle Pélicot in diverse occasioni, cosa che lui avrebbe rifiutato di fare.

Sono almeno dodici i casi di stupro registrati dagli inquirenti sulla compagna di “Rasmus”, “Pierre” o “Kim”, i suoi pseudonimi su Internet, di cui dieci a cui ha partecipato Dominique Pelicot, tra il 2015 e il 2018, presso la loro abitazione nella Drôme, a una cinquantina di chilometri da Mazan.

Senza Dominique Pelicot, Jean-Pierre M. “non avrebbe mai agito”

Almeno questo è ciò che Jean-Pierre M. ha detto mercoledì in tribunale: “Se non avessi conosciuto il signor Pelicot, non avrei mai commesso l’atto. Era rassicurante e imponente. Mi ricordava mio padre”, ha spiegato. L’avvocato dell’imputato principale, tuttavia, ritiene che questa spiegazione sia “un po’ troppo facile”, riferendosi a uno scambio in cui Jean-Pierre M. “ha avviato una possibile ripresa” degli stupri di sua moglie con Dominique Pelicot.

Interrogato dopo questa testimonianza, quest’ultimo si è detto più dispiaciuto per la presenza dei figli di Jean-Pierre M. in casa al momento dei fatti, piuttosto che per gli stupri di Cilia M., il cui stato di incoscienza “non era un ostacolo”, secondo lui.

Related News :