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Nessun vapore luppolato o profumo di Amsterdam, solo un sorriso terribilmente contagioso. Anche attraverso gli schermi, da una piccola stanza di Malaga, durante l’ultima fase finale di Coppa Davis, a novembre, Ben Shelton ha il dono di strapparti un grande sorriso. Sotto gli zigomi rosei, tracce di ostinata acne adolescenziale, due grandi fossette ridenti adornano il viso infantile e glabro del 22enne americano.