Il cessate il fuoco temporaneo stabilito la mattina di domenica 19 gennaio 2025 ha consentito l’instaurazione di scambi tra prigionieri palestinesi e israeliani. L’accordo prevede il rilascio settimanale di almeno 3 ostaggi in cambio del rilascio di 30-50 palestinesi.
Domenica 19 gennaio 2025, le autorità carcerarie e militari israeliane hanno rilasciato 90 palestinesi dalla prigione di Ofer, 78 dalla Cisgiordania, gli altri 12 dalla Gerusalemme est occupata. Tra le donne rilasciate troviamo diversi palestinesi già rilasciati durante l’accordo del novembre 2023 e da allora nuovamente arrestati.
Tra i 90 palestinesi che riconquistano la libertà, ci sono 69 donne e 21 bambini. Per la maggior parte studenti, ma anche professori, avvocati, giornalisti, soccorritori, attivisti e perfino un parlamentare. Khalida Jarrar, che stava vivendo la sua quinta prigionia, e che è stata rinchiusa negli ultimi due anni, di cui 6 mesi in isolamento.
Per il suo ritorno dalla sua famiglia a Hebron/Al-Khalil, Jenin Amro ha ricevuto una vera festa organizzata dalla sua famiglia e dagli abitanti della sua località.
Queste celebrazioni si sono svolte nonostante un divieto formale da parte delle autorità israeliane. A tutte le famiglie dei detenuti è stato di fatto vietato di festeggiare il ritorno dei propri cari e sono state addirittura minacciate di arresto se non lo avessero fatto.
L’esercito israeliano ha addirittura chiuso diversi ingressi alla città di Ramalllah per ridurre le possibilità e la voglia di riunirsi dei prigionieri al punto di arrivo. Questi blocchi non hanno potuto impedire l’immensa scena di giubilo che alla fine ha avuto luogo a Ramallah.
Gli accordi di cessate il fuoco prevedono altri cinque rilasci di questo tipo, sempre prevalentemente di donne e bambini prigionieri politici palestinesi. Prima dell’accordo di tregua, le carceri israeliane detenevano 78 donne e più di 320 bambini.
Fonti: WAFA / Al-Jarmaq News / Quds News Network / Palestine Online / Addameer / Palestine Captives
Foto: Palestine Online (Salman Al-Khatib)
I primi prigionieri festeggiano la liberazione sull’autobus del ritorno.
