I tre ex ostaggi ricoverati in ospedale, cosa li attende nei prossimi giorni

I tre ex ostaggi ricoverati in ospedale, cosa li attende nei prossimi giorni
I tre ex ostaggi ricoverati in ospedale, cosa li attende nei prossimi giorni
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Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher sono stati ricoverati domenica allo Sheba Hospital di Tel Hashomer, poche ore dopo il loro rilascio dalla prigionia. La struttura ha annunciato che sarà organizzato un punto stampa dopo una prima valutazione medica.

L’ospedale ha predisposto un sistema di accoglienza particolarmente elaborato. Ogni ex ostaggio dispone di una spaziosa camera singola con bagno privato, arredata con particolare attenzione ai dettagli: morbidi tappeti, illuminazione e vegetazione adattate, creano un’atmosfera rilassante.

La priorità medica riguarda il rischio della “sindrome da rialimentazione”, una complicanza potenzialmente fatale che può verificarsi dopo un lungo periodo di privazione alimentare. Per prevenire questo rischio, il loro primo pasto era rigorosamente controllato: tè zuccherato, tre biscotti e salsa di mele non zuccherata. Un attento monitoraggio, compresi esami del sangue e pesatura regolare, determinerà il progresso della rialimentazione.

Per sostenere gli ex ostaggi e le loro famiglie è stata costituita un’équipe multidisciplinare, composta da psicologi e assistenti sociali. Vicino alle camere sono stati allestiti spazi familiari che consentono riunioni intime. La struttura ha inoltre fornito tutti gli effetti personali necessari, dagli indumenti ai prodotti per l’igiene.

Nei prossimi giorni i tre ex ostaggi saranno sottoposti ad una serie di esami medici completi, tra cui test di gravidanza e screening per le malattie sessualmente trasmissibili.

Questa meticolosa organizzazione dimostra l’attenzione posta al graduale reinserimento di queste giovani donne che hanno sopportato 471 giorni di prigionia, dove la prudenza medica si unisce ad un ambiente pensato per il loro benessere psicologico. Questa struttura è stata progettata tenendo conto dell’esperienza acquisita dagli ultimi ritorni dalla prigionia degli ostaggi alla fine di ottobre 2023. Le giovani donne rilasciate dovrebbero trascorrere almeno quattro giorni in ospedale.

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