Il movimento Sì nel Paese catalano sarà presente alle elezioni municipali del 2026 a Perpignan. Lo conferma Jordi Vera, fondatore del partito.
“Sì, presenteremo una lista Sì al Paese catalano per le elezioni comunali del 2026 a Perpignan“, Jordi Vera non può essere più chiaro in questo mese di gennaio 2025. Il presidente del movimento politico territoriale ha presentato le sue intenzioni elettorali durante i suoi auguri, questo sabato 18 gennaio 2025.
Se si rivelasse più di un anno prima delle elezioni, “questo per non farci rimproverare, più tardi, di fare il gioco dell’uno o dell’altro andando per la nostra strada. Le loro turbolenze politiche, per l’uno o per l’altro, non mi interessano”. Perché ciò che motiva il mandante di questo movimento a presentare la propria candidatura è positivo”l’assenza di una chiara opposizione a Louis Aliot”. Lui giustifica: “Nel 2020 mi sono iscritto in una lista (quello di Romain Grau, in nona posizione, ndr). Nel secondo turno, tutti i possibili contendenti hanno ritirato i loro nomi per schierarsi dietro Jean-Marc Pujol, sperando che Louis Aliot non passasse. Alla fine arrivò Aliot. E, cinque anni dopo, quando vedo il numero degli ex compagni di corsa di Jean-Marc Pujol che sono passati a Louis Aliot… non mi fa davvero venire voglia di giocare ai loro nuovi giochi di strategia o di alleanza..
Portare una chiara opposizione contro Louis Aliot
Una lista catalana, salvo terremoto, non dovrebbe rovesciare Place de la Loge e detronizzare l’ipotetico candidato Aliot. Jordi Vera lo sa. “Ma anche se guadagniamo il 5%, non importa. L’importante è che presenteremo un’opposizione reale e chiara contro Louis Aliot, certo, ma soprattutto a favore della difesa della nostra identità catalana”..
In sostanza, Jordi Vera protesta contro lo schema di coerenza territoriale (Scot). Lui denuncia”la decisione degli eletti di costruire 35.000 nuove case, cioè 100.000 abitanti in più, e 30.000 automobili in più, il tutto in un paese catalano già vittima di tutti gli eccessi. Che dire del deficit idrico, dei posti di lavoro mancanti e di una rete stradale degna dei primi anni ’70?.
Fervente difensore della modifica del nome del dipartimento, preferendo il Paese Catalano ai Pirenei Orientali, vuole anche vedere accelerare questo dossier. A giudicare che il presidente del Dipartimento, capofila del progetto, “trascina i sabati“.
Una linea di partenza già affollata
Per la cronaca, diversi candidati si sono già posizionati sulla linea di partenza delle elezioni comunali del 2026 a Perpignan. Bruno Nougayrède, “avversario naturale” che siede di fronte a Louis Aliot dal 2020, ha ambizioni per il 2026. Proprio come Christophe Euzet, ex deputato della maggioranza presidenziale nell’Hérault e professore universitario a Perpignan. O anche David Bret, attuale vice di Stéphane Loda a Canet-en-Roussillon, nipote di Arlette Franco A sinistra, le strategie non sono definite Il movimento di Perpignan altrimenti unisce. altri, i partiti socialista e comunista chiedono una lista di apertura verso il centro per pesare contro Louis Aliot e gli ecologisti hanno fatto una campagna per riunire solo le forze del Nuovo Fronte Popolare che, anche a livello nazionale, ha. in frantumi.
Senza dimenticare Annabelle Brunet, consigliere dipartimentale di Vernet, che sta lavorando allo sviluppo di un progetto. Ma resta discreto nelle ultime settimane. Come Agnès Langevine, consigliera regionale, già candidata alle elezioni del 2020.
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