Il regista David Lynch, appena scomparso a soli 78 anni, occupava un posto speciale nel microcosmo hollywoodiano. Aveva un suo universo, un suo stile, onirico, con una narrazione a volte ellittica, spesso navigando verso le rive dell’irreale. Il suo modo di girare era altrettanto particolare: il suo cinema era soprattutto contemplativo. Insomma, era un autore nel senso più nobile del termine.
Presto notato con Gomma da cancellare (1977), il suo primo film finanziato con i propri soldi, il suo collega Mel Brooks, specialista in parodie con, tra gli altri, I Produttori (1968) et Frankenstein junior (1974) gli suggerì di produrre L’Uomo Elefante. Nonostante il grande divario artistico tra i due uomini, questo film biografico – come non dicemmo allora – di Joseph Merrick, un fenomeno da luna park nell’Inghilterra del XVIII secoloe secolo, è un successo di pubblico e di critica. La prova è che ha vinto contemporaneamente il Gran Premio del Festival di Avoriaz, specializzato in cinema fantastico, e il César per il miglior film straniero nel 1980.
L’uomo che disse di no Guerre stellari
Che si chiama partenza col botto. Inoltre, George Lucas ne è rimasto molto colpito Gomma da cancellaregli offre su un palco la messa in scena del Il ritorno dello Jediparte finale della trilogia di Guerre stellari. David Lynch rifiuta, preferendo mantenere la sua indipendenza. Paradossalmente accetta la proposta di Dino de Laurentis, il famoso magnate italiano, consistente nel cercare di mettere il Duna di Frank Herbert, un libro di fantascienza ritenuto inadattabile. Nel 1984, il risultato lasciò dubbiosi gli estimatori di Herbert, ma anche quelli di Lynch. I fan dei grandi spettacoli non lo troveranno lì; nemmeno quelli dell’introspezione mistica. David Lynch decide quindi di non dipendere mai più da nessuno; il che spiega la magrezza della sua filmografia: solo dieci film tra il 1977 e il 2006.
Ed è nel 1986 che realizza la sua opera più personale, Velluto bluuna vera quintessenza del suo stile, contraddistinto ancora una volta da un altro Gran Premio al Festival di Avoriaz.
Cime gemelle : lo amiamo o lo odiamo…
Con Sailor e Lula, nel 1880, questa storia di due amanti, Nicolas Cage e Laura Dern, quest’ultima in fuga sia da una madre psicopatica che da un’amante mafiosa, vinse il jackpot con una Palma d’Oro a Cannes. Ma allo stesso tempo, David Lynch ha dato vita ad una serie televisiva leggendaria, Cime gemelle. È allora all’apice della sua arte. Poi, ci piace o non ci piace. Per alcuni è pura genialità dal punto di vista chimico, mentre altri non capiscono assolutamente cosa sta succedendo sullo schermo. Almeno David Lynch non lascia nessuno indifferente.
D’altronde sono quasi tutti concordi nel dargli il merito dell’originalità: un film di David Lynch è diverso da tutti gli altri. Probabilmente è per questo che è tornato sotto i riflettori in Francia – patria del cinema d’autore –, con Mulholland Drive (2002), premiato con un altro César per il miglior film straniero e un nuovo premio a Cannes, il Best Director Award.
Allo stesso tempo moltiplica la sua attività di pittore, musicista e fotografo. Seguace della meditazione trascendentale, la sua distrazione resta tuttavia leggendaria. Mentre lo presentiamo a Isabella Rossellini per il casting di Velluto blule disse, affascinato dalla sua bellezza: “ Ma potresti essere la figlia di Ingrid Bergman… » E uno dei loro comuni amici gli diede una forte gomitata nelle costole e gli ricordò: “ Ehi idiota! Stai parlando con la figlia di Ingrid Bergman! » La bella Isabella Rossellini non avrebbe dovuto essere permalosa, sapendo che poi avrebbero avuto un amore perfetto per quattro anni.
Politicamente inclassificabile…
Da notare che da un punto di vista politico David Lynch era inclassificabile tanto quanto i suoi film. Nel 2001, a proposito degli attacchi al World Trade Center, pubblicò un comunicato stampa molto enigmatico: “ Ci sono molte domande, non ci sono risposte. » Sostenendo Ronald Reagan negli anni ’80, ha poi invitato, nel 2016, a votare per Bernie Sanders, che appartiene all’ala sinistra del Partito Democratico. Tuttavia, passare da un populista di destra a un populista di sinistra non è necessariamente incoerente.
L’ultima volta che si è parlato dell’artista è stato durante gli incendi che continuavano a devastare Los Angeles. Appena uscito dalla villa in fiamme, i suoi polmoni affetti da enfisema non sopravvissero. Ci mancherà un uomo simile. Soprattutto in un’epoca in cui Hollywood sembra essere in grado di produrre solo film di supereroi, questi cretini che si comportano in modo interessante mettendosi la biancheria intima sopra i pantaloni per salvare meglio l’universo.
Abbiamo decisamente preferito quello di David Lynch.
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