La Russia è pronta a intervenire

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La Russia è pronta a intervenire
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La Transnistria è precipitata in una grave crisi energetica. Privato del gas russo, ha subito tagli drastici. La Russia offre il suo aiuto, ma attende un gesto dalla Moldavia. Una situazione di tensione che lascia temere il peggio per la popolazione.

Da più di due settimane la Transnistria, territorio separatista della Moldavia, sta affrontando una grave crisi energetica. I residenti stanno subendo tagli al riscaldamento, all’acqua calda e all’elettricità a seguito della cessazione delle forniture di gas russo. Una situazione diventata critica che fa temere gravi conseguenze umanitarie.

La Russia offre aiuti a determinate condizioni

Di fronte all’emergenza, la Russia si è detta pronta a fornire gas alla Transnistria. Ma Mosca attende un gesto della Moldavia per risolvere la situazione, come ha sottolineato il portavoce del Cremlino:

Da un punto di vista puramente logistico, da parte moldava occorre adottare misure per garantire l’approvvigionamento di gas. Finora non abbiamo sentito alcuna dichiarazione sulla loro disponibilità.

Dmitri Peskov, porta libera del Cremlino

Il colosso russo del gas Gazprom ha tagliato le valvole il 1° gennaio, a causa di una disputa finanziaria con la Moldavia. Ciò ha bloccato le consegne di gas che passavano attraverso l’Ucraina, privando la Transnistria delle forniture.

Trattative in corso a Mosca

Per cercare di trovare una soluzione, il leader dei separatisti filorussi della Transnistria si è recato a Mosca. Ha avvertito che la crisi potrebbe avere “terribili conseguenze umanitarie”. Sono in corso trattative su rotte alternative, pagamento e transito del gas russo.

Sulla carta, se si raggiungesse un accordo, la Moldavia potrebbe ancora ricevere gas attraverso il gasdotto TurkStream nel Mar Nero. Ma i colloqui sono ancora in una fase preliminare, come ha indicato il leader della Transnistria:

Per quanto riguarda i percorsi, il pagamento, il transito, tutto questo è soggetto a negoziazione. Per ora è troppo presto per rispondere a queste domande.

Vadim Krasnosselski, leader dei separatisti filo-russi in Transnistria

Una regione ad alta tensione

In attesa di un ipotetico accordo, la Transnistria ha dovuto metterlo in atto interruzioni di corrente giornaliere e fermare molte industrie per alleviare la rete energetica. Una situazione particolarmente preoccupante nel cuore dell’inverno.

Il resto della Moldavia, che dipendeva in parte dall’elettricità fornita da un impianto situato in Transnistria, ha finora evitato i tagli importando dalla Romania. Ma questa soluzione resta precaria e costosa.

Questa crisi energetica ha ravvivato le tensioni tra la Moldova e la sua regione separatista filo-russa, già esacerbate dalla guerra nella vicina Ucraina. Sostenuta da Mosca, la Transnistria teme che il proprio approvvigionamento energetico venga utilizzato come leva di pressione.

Resta da vedere se Russia e Moldavia riusciranno a trovare un accordo per ripristinare le forniture di gas ed evitare una catastrofe umanitaria in Transnistria. I negoziati si preannunciano difficili date le relazioni tese tra i due paesi. La popolazione della Transnistria trattiene il fiato mentre le temperature continuano a scendere.

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