
Un attivista marocchino è stato condannato in primo grado, lunedì 13 gennaio, a tre mesi di carcere per aver criticato la gestione da parte delle autorità locali della fase post-terremoto nella regione di Marrakech nel 2023, secondo la difesa. In custodia cautelare dal 23 dicembre, Saïd Ait Mahdi, presidente del Coordinamento delle vittime del terremoto di Al-Haouz, è stato processato per “diffamazione, offesa e pubblicazione di false accuse volte a violare la privacy”. Altri tre imputati appartenenti alla stessa organizzazione sono stati processati, ma lasciati in libertà, per “offesa a pubblici ufficiali”.
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“Il tribunale di primo grado di Marrakech ha condannato Saïd Ait Mahdi a tre mesi di carcere e ha scagionato gli altri tre”ha annunciato all’Agence France-Presse (AFP) uno dei loro avvocati, Mohamed Nouini. Ait Mahdi è inoltre condannato a risarcire 10.000 dirham (circa 970 euro) a ciascuna delle parti civili, secondo Nouini. Secondo l’avvocato, che intende ricorrere in appello, il caso si fonda “Reclami da parte di funzionari locali a seguito di post sui social media che consideravano offensivi”.
La provincia di Al-Haouz, a sud di Marrakech, è stata una delle più colpite dal terremoto di magnitudo 6,8 che ha colpito la regione nel settembre 2023, provocando quasi 3.000 morti e 5.600 feriti. Il terremoto ha danneggiato quasi 60.000 case, in particolare nell’Alto Atlante, costringendo molti sopravvissuti a vivere per mesi in tende. Da allora il Coordinamento delle vittime ha condotto una campagna per accelerare la ricostruzione e gli aiuti alle famiglie colpite.
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Le autorità marocchine hanno assicurato all’inizio di dicembre di aver rilasciato 57.000 permessi di ricostruzione e, secondo un rapporto ufficiale, più di 35.000 case sono state ricostruite o sono in fase di ricostruzione. È stato varato un programma di aiuti da 11 miliardi di euro in cinque anni per la ricostruzione e lo sviluppo socioeconomico delle sei province colpite dal sisma. Sono già stati versati più di 700 milioni di euro alle famiglie colpite per aiutarle a ricostruire le loro case.
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