ha finalmente rivelato il rapporto di valutazione

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IL rapporto di valutazione dell’esperimento “Oui pub”.il sistema previsto dall’articolo 21 del Legge sul clima e sulla resilienza volta a consentire ai cittadini di ricevere pubblicità cartacea solo se ne hanno fatto esplicita richiesta mediante l’apposizione di un’etichetta sulla cassetta della posta – che terminerà il 30 aprile 2025 – è stata appena resa pubblica. Alla fine sono stati selezionati per partecipare quattordici enti locali e gruppi di volontariato, che complessivamente coprono poco più di 2,7 milioni di abitanti. Ma i tassi di apposizione della dicitura “Sì pub” risultano piuttosto bassi: tra lo 0,33% e il 18,42%. La pubblicità cartacea rimane un mezzo di informazione apprezzato da alcuni inserzionisti, in particolare nelle aree rurali e periurbane, e da alcuni consumatori, in particolare quelli lontani dal digitale.

Il rapporto si basa sia sul lavoro di valutazione di Ademe nei territori pilota sia su una valutazione dell’impatto socioeconomico effettuata dall’Ispettorato generale dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile (Igedd). Conclusione principale: “l’esperimento ‘Oui pub’ ha permesso di limitare in modo significativo i rifiuti e gli scarti di carta generati dagli IPSA [imprimés publicitaires sans adresses]riduzione decisamente più marcata di quella osservata sul territorio nazionale”. Anche i rappresentanti dei territori pilota e i loro abitanti sono “piuttosto soddisfatti”, senza alcuna voglia di tornare indietro, e l’89% dei territori pilota si dice altrove favorevole a un’estensione o alla perpetuazione del sistema.

Conclusioni difficilmente confinabili al solo effetto “Sì pub”

Nei territori pilota, i dati trasmessi evidenziano riduzioni molto significative delle tonnellate di carta raccolte durante l’esperimento rispetto al periodo che l’ha preceduto (riduzione tra il 20% e il 70%, con una media del 48%), nonché riguardo al quota di stampa pubblicitaria in questi tonnellaggi (la quota iniziale compresa tra il 17% e il 40% a seconda del territorio è aumentata al 5%-19%, ovvero un dimezzamento della stampa pubblicitaria in questi rifiuti). L’esperimento “Oui pub” “molto probabilmente ha contato in questa accelerazione [de la réduction des tonnages] ma resta difficile valutare la quota”, rileva il rapporto. Tanto più che questa tendenza, rafforzata dalla crisi sanitaria e dall’aumento del costo della carta, si inserisce in un contesto complessivo di riduzione dei tonnellaggi di carta raccolta a partire dal 2019, ben prima dell’esperimento “Oui pub”, attuato a partire dal 2022. Dal 2020 , anche in Francia l’uso della carta per i prospetti è in diminuzione. prospetto è scesa a circa 400.000 tonnellate, con un calo del 55% rispetto al 2019.

Nessun vincitore sull’impatto ambientale

Parallelamente, Ademe ha effettuato uno studio comparativo sull’impatto ambientale delle campagne pubblicitarie attraverso la distribuzione cartacea e di quelle realizzate in formato digitale. Il passaggio dalla pubblicità cartacea a quella digitale, di cui si inserisce l’esperimento “Oui pub”, comporta un cambiamento nella natura degli impatti ambientali, in particolare una riduzione degli impatti sugli indicatori legati al consumo di risorse fossili (riscaldamento globale, polveri sottili), e un aumento degli impatti sugli indicatori legati al consumo di risorse e alla produzione di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Questi impatti sono diversamente distribuiti tra comunicazione cartacea e digitale e “non è possibile trarre una conclusione generale su questo tema, poiché le variabili sono così tante”, sottolinea lo studio, che prende in considerazione, tra l’altro, i mezzi pubblicitari e i diversi percorsi dei consumatori , e quindi non si avventura in una gerarchia di canali. “In ogni caso, un minore utilizzo della carta con un maggiore utilizzo della tecnologia digitale ha un impatto ambientale”, conclude, sostenendo azioni di eco-design per le campagne commerciali e “la necessaria sobrietà”.

La valutazione socioeconomica dell’esperimento ha rilevato anche le riorganizzazioni o le cessazioni di attività subite dal settore Ipsa senza poter ancora una volta quantificare con precisione l’impatto del fattore “Sì pub”. “Il mezzo della pubblicità stampata rimane importante per generare traffico nei negozi per le piccole imprese locali situate nelle aree periurbane o rurali”, riconosce anche il rapporto. Questo è anche uno degli argomenti del Cercle d’Alliés, un gruppo di attori economici legati alla pubblicità stampata e cartacea, per opporsi ad una generalizzazione del “Sì pubblicità”. “Meno pubblicità stampata non significa meno pubblicità, ma un passaggio al digitale a scapito della sopravvivenza del commercio locale”, sostiene in particolare nel suo comunicato stampa, sottolineando anche “(la) messa in pericolo ( de) di un intero giornale francese industria, dalla silvicoltura al riciclaggio, comprese cartolerie, tipografie e distributori.

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