Il generale Joseph Aoun, 61 anni, è stato eletto indirettamente. Ha ottenuto la maggioranza richiesta dopo il secondo turno di votazioni. Dal 2017, questo cristiano maronita comanda l’esercito libanese. Benjamin Blanchard, direttore generale dell’associazione SOS Chrétiens d’Orient, analizza la situazione libanese.
Un ruolo di basso potere in Libano
La scelta di un comandante in capo dell’esercito libanese a 61 anni non è banale. È ragionevole scegliere un leader militare a capo di uno Stato?
Benjamin Blanchard : Considerato lo stato dell’esercito libanese, ritengo che non esista un grande rischio di colpo di stato o di presa del potere autoritaria da parte del capo dell’esercito. L’esercito libanese è così debole che è diventato praticamente inesistente. Questa è anche una situazione a cui il Libano è abituato poiché degli ultimi tre presidenti ci sono già stati due capi dell’esercito in carica. D’altro canto, il ruolo del presidente in Libano era ancora molto indebolito dagli accordi di Taif che posero fine alla guerra civile libanese negli anni ’90, togliendo parte dei poteri al presidente – un cristiano maronita – per cederli al primo ministro ministro (un musulmano sunnita).
La leadership della comunità sunnita è molto debole dopo il ritiro della famiglia Hariri. Ciò spiega perché il primo ministro abbia gradualmente perso peso nel gioco politico libanese.
Belgio
