Come le zanzare spietate e fastidiose, i droni ucraini non danno più tregua al colosso russo. Non passa giorno senza che un deposito di carburante, una raffineria o un sito militare vengano colpiti nel profondo della Russia, lontano dalla linea del fronte. Nella notte tra lunedì 13 e martedì 14 gennaio, due siti industriali sono stati danneggiati nelle città di Saratov e di Engels, a est del Volga (a quasi 600 chilometri dal confine ucraino), ha dichiarato il governatore Roman Boussarguine, senza precisare l’entità dell’incidente. i danni, precisando che non vi sono state vittime. Secondo il canale Telegram “Ostorozhno Novosti”, lo stesso deposito petrolifero di Engels è stato colpito per la seconda volta in una settimana. Dopo l’attacco dell’8 gennaio, per cinque giorni non è stato possibile domare l’incendio, che è costato la vita a due vigili del fuoco. Gli scolari delle due città seguiranno le lezioni a distanza questo 14 gennaio, per motivi di sicurezza, hanno annunciato le autorità.
Nella periferia di Kazan, a quasi mille chilometri dal confine ucraino, i droni hanno attaccato un pozzo di gas liquefatto gestito da Gazprom, riferiscono i canali locali di Telegram. I carri armati hanno preso fuoco (tre secondo i canali Telegram, uno secondo le autorità locali). La capitale del Tatarstan
Canada
