Israele invia alti funzionari in Qatar per negoziare il rilascio degli ostaggi

Israele invia alti funzionari in Qatar per negoziare il rilascio degli ostaggi
Israele invia alti funzionari in Qatar per negoziare il rilascio degli ostaggi
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Mentre più di 90 israeliani sono ancora ostaggi a Gaza in seguito all’attacco di Hamas dello scorso ottobre, Israele sta inviando una delegazione di alto livello in Qatar per cercare di sbloccare i negoziati per un cessate il fuoco e il loro rilascio…

Secondo fonti vicine alla questione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incaricato questo fine settimana una delegazione composta da alti funzionari della sicurezza e dell’intelligence di recarsi in Qatar. La loro missione: portare avanti i negoziati in corso volti a ottenere un cessate il fuoco duraturo nella Striscia di Gaza, nonché il rilascio di decine di ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas.

Questa decisione arriva nel momento in cui i colloqui indiretti tra Israele e il movimento islamico palestinese, interrotti per diverse settimane, sono recentemente ripresi a Doha sotto l’egida di mediatori qatarioti e americani. Finora Israele era rappresentato solo da emissari di medio rango.

A Gaza sono ancora detenuti più di 90 ostaggi

La questione degli ostaggi è stata al centro dei negoziati dall’attacco senza precedenti compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023 in territorio israeliano. Quel giorno furono rapiti 251 civili, di cui 94 sono ancora prigionieri, secondo le autorità, nell’enclave palestinese. Più di un terzo di loro sono considerati morti dall’esercito israeliano. Le famiglie degli ostaggi stanno intensificando le loro azioni per mantenere la pressione sul governo.

Chiediamo alla delegazione di cogliere questa opportunità storica per garantire il rilascio di tutti i nostri cari. Faccia tutto il possibile per tornare con un accordo che consenta la restituzione di tutti gli ostaggi, fino all’ultimo.

Forum sulle famiglie in ostaggio

Incoraggiare i progressi in vista dell’insediamento di Trump

La ripresa dei negoziati e l’invio di una delegazione israeliana ad alto livello giungono in un momento cruciale. Con l’imminente insediamento di Donald Trump il 20 gennaio, che ha promesso “l’inferno” se gli ostaggi non verranno rilasciati prima del suo ritorno al potere, sembra aprirsi una finestra di opportunità per garantire un accordo.

Il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden questa settimana ha voluto essere ottimista, parlando di “progressi reali” nelle discussioni. Gli Stati Uniti svolgono un ruolo chiave di mediazione in questa questione estremamente delicata.

Un bilancio pesante per il conflitto più mortale dal 2014

La guerra innescata dall’attacco di Hamas dello scorso ottobre è la più sanguinosa che la Striscia di Gaza abbia mai visto da quella del 2014. Secondo dati Onu ritenuti attendibili, più di 46.000 palestinesi, in maggioranza civili, sono morti nei bombardamenti di ritorsione israeliani.

Da parte israeliana, il rapimento iniziale provocò 1.208 morti, principalmente civili. È stato l’attacco più mortale mai compiuto in Israele. Il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi potrebbero contribuire ad allentare le tensioni, anche se la strada verso una pace duratura appare ancora lunga e irta di insidie ​​in questa regione segnata da decenni di conflitto.

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