Investing.com – I dati statunitensi pubblicati venerdì hanno sorpreso in rialzo, dimostrando ancora una volta la resilienza del mercato del lavoro statunitense. Secondo il rapporto mensile del Bureau of Labor Statistics (BLS), i salari non agricoli (NFP) sono aumentati di 256.000 unità a dicembre, superando di gran lunga le 160.000 creazioni di posti di lavoro previste dagli analisti. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,2% al 4,1%, il livello più basso da luglio, mentre la partecipazione alla forza lavoro è rimasta stabile al 62,5%. Inoltre, l’aumento medio delle retribuzioni orarie è rallentato al 3,9% su base annua, rispetto al 4% del mese precedente.
Questo forte rapporto ha immediatamente beneficiato il dollaro USA, che si è apprezzato dello 0,7% per raggiungere 109,90, il suo livello più alto da novembre 2022. Le principali valute come e sono state sottoposte a una significativa pressione al ribasso, spingendo l’euro-dollaro ad un minimo inferiore a 1,0300 e la sterlina al suo livello più basso. livelli più deboli da novembre 2023. Per quanto riguarda le valute legate alle materie prime, come il , il rialzo del biglietto verde ha causato un ulteriore calo al di sotto delle soglie tecniche significative, riflettendo una maggiore sfiducia nei confronti delle attività rischiose.
D’altro canto, i mercati azionari hanno generalmente accolto queste cifre con cautela. Gli investitori temono che un mercato del lavoro troppo robusto ritarderà possibili tagli dei tassi da parte della Fed, già preoccupata per il persistere dell’inflazione. Prima dell’apertura erano in calo dello 0,6% e l’indice S&P 500 è sceso dello 0,7%. Se la forte crescita dell’occupazione dimostra la buona salute dell’economia, aumenta anche il rischio che la Fed mantenga una politica monetaria meno accomodante, il che potrebbe pesare sulle valutazioni del mercato azionario.
Infine, il rapporto NFP risulta contrastante in termini di composizione occupazionale. Alcuni settori, come quello manifatturiero, hanno mostrato segnali di debolezza (-13.000 posti), mentre altri, in particolare i servizi e il settore governativo, hanno sostenuto la crescita dell’occupazione. Le revisioni dei mesi precedenti comportano un aggiustamento complessivo di -8.000 posizioni, segnalando un leggero rallentamento, ma la tendenza generale rimane verso la creazione di posti di lavoro. In questo contesto, gli operatori restano attenti alla prossima riunione della Fed, per valutare se questi buoni dati sull’occupazione prolungheranno l’attuale politica di inasprimento, o se un possibile futuro rallentamento economico potrebbe in definitiva invertire la traiettoria della banca centrale.