Mercoledì i deputati socialisti hanno espresso la loro “profonda preoccupazione” dopo i commenti di Emmanuel Macron, che questa settimana ha invitato gli ucraini a “condurre discussioni realistiche sulle questioni territoriali” per trovare una soluzione al conflitto con la Russia.
I deputati socialisti hanno espresso la loro “profonda preoccupazione” mercoledì 8 gennaio, dopo i commenti di Emmanuel Macron, che questa settimana ha invitato gli ucraini a “condurre discussioni realistiche sulle questioni territoriali” per trovare una soluzione al conflitto con la Russia.
“Questa dichiarazione, del tutto sgradita poiché piena di insinuazioni, costringe i deputati socialisti e affini a esprimere la loro profonda preoccupazione”, hanno scritto in un comunicato stampa.
L’Ucraina deve “recuperare la sua piena sovranità all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale nel 1991, vale a dire con la Crimea e il Donbass”, hanno aggiunto. “Nessuno può accettare l’annessione di parte del territorio nazionale ucraino da parte della Russia”.
Il PS deplora i commenti di Macron sui leader africani
Emmanuel Macron ha parlato lunedì agli ambasciatori francesi riuniti all’Eliseo. “Gli ucraini devono condurre discussioni realistiche sulle questioni territoriali e solo loro possono guidarle”, ha dichiarato, avvertendo che “non ci sarà alcuna soluzione rapida e facile”. La Russia ha conquistato circa il 20% del territorio ucraino e negli ultimi mesi ha accelerato la sua avanzata verso est.
Gli europei dovranno comunque “costruire garanzie di sicurezza” per l’Ucraina, ha affermato il capo dello Stato, sottolineando che Washington dovrà aiutarli “a cambiare la natura della situazione e convincere la Russia a sedersi al tavolo dei negoziati”.
La Francia potrebbe inviare soldati in Ucraina?
Anche i deputati socialisti hanno deplorato le dichiarazioni del presidente francese, ritenendo che i leader africani “si siano dimenticati di ringraziare” Parigi per il suo intervento contro il terrorismo nel Sahel.
Questi commenti “hanno suscitato forti reazioni nei paesi interessati, in particolare in Senegal e Ciad, e contribuiscono a ostacolare il dialogo che dobbiamo perpetuare con questi Stati”, hanno rammaricato.