Mentre la guerra a Gaza entra nel suo quindicesimo mese, Israele esprime crescente preoccupazione per i tentativi di Hamas e della Jihad islamica di effettuare attacchi contro obiettivi israeliani ed ebraici all’estero. Un alto funzionario israeliano ha rivelato martedì che Hamas, frustrato dalla situazione a Gaza, sta ora cercando “successi” su altri fronti.
La minaccia è evidente anche in Giudea e Samaria, dove l’Iran finanzia e dirige attività terroristiche, trasportando notevoli quantità di armi attraverso la Giordania. L’insediamento di membri di Hamas e della Jihad islamica in Siria è particolarmente preoccupante per le autorità israeliane. “Circa 2.000 membri di Hamas e 7.000 membri della Jihad islamica stanno approfittando del caos creatosi in seguito al colpo di stato dei ribelli e alla caduta del regime di Assad”, ha detto il funzionario.
Nel gennaio 2024, il Mossad e lo Shin Bet hanno rivelato le identità di diversi operatori di Hamas in diversi paesi europei, a seguito di un’operazione di arresto effettuata un mese prima. Il 14 dicembre 2023, le autorità danesi e tedesche hanno annunciato l’arresto di sospetti in tutta Europa, accusati di preparare attacchi contro obiettivi israeliani, ebrei e occidentali.
Una dichiarazione congiunta dell’ufficio del primo ministro, del Mossad e dello Shin Bet ha rivelato che Hamas aveva acquisito droni e attivato organizzazioni criminali in Europa per prendere di mira israeliani ed ebrei. “È stato scoperto un quadro completo dell’attività terroristica di Hamas, compresi i dettagli delle infrastrutture, degli operatori e degli obiettivi”, si legge nella dichiarazione.
Per quanto riguarda la Siria, Israele mantiene un canale di comunicazione indiretto con i nuovi leader, pur rimanendo scettico nei confronti dei “messaggi moderati” del leader ribelle Al-Julani. “Non lasciarti ingannare. Dopo aver stabilizzato la Siria, si rivolgeranno a Israele”, avverte l’alto funzionario.
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