Londra (awp/afp) – Mercoledì lo yuan ha toccato il minimo di 16 mesi rispetto al dollaro. I mercati ora temono il forte aumento dei dazi americani annunciato da Donald Trump, alla vigilia di una serie di dati sull’occupazione negli Stati Uniti.
Intorno alle 11:40, lo yuan onshore, scambiato nella Cina continentale, ha perso lo 0,04% rispetto alla valuta americana, a 7,3316 yuan per dollaro, poco dopo essere sceso al minimo da settembre 2023 contro il biglietto verde, a 7,3317 yuan. Il renminbi, l’altro nome della valuta cinese, si sta avvicinando al livello più basso dal 2007.
Lo yuan “continua a indebolirsi mentre gli investitori si preparano per un forte aumento delle tariffe doganali molto rapidamente dopo l’insediamento” di Donald Trump, previsto per il 20 gennaio, osserva Derek Halpenny, analista del MUFG. Il neoeletto presidente americano ha preso in considerazione l’idea di imporre dazi doganali dal 10 al 20% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti, e addirittura fino al 60 o addirittura al 100% su quelli provenienti dalla Cina. Gli annunci iniziali riguardavano un’imposta del 25% sui prodotti provenienti da Canada e Messico.
Queste misure, considerate inflazionistiche, potrebbero ritardare il programma di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed), che allo stesso tempo sostiene il dollaro. Secondo l’analista della MUFG, la convinzione degli investitori che Donald Trump attuerà la sua agenda tariffaria sembra essere rafforzata dalla conferenza stampa sconclusionata e provocatoria tenuta martedì dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida.
In questa occasione ha ribadito altre due sue ambizioni, quelle di annettere il Canale di Panama e la Groenlandia. La fine della traiettoria discendente dello yuan dipenderà anche “dall’efficacia delle misure volte a stimolare la domanda interna” in Cina, la seconda economia mondiale attualmente in difficoltà, sottolinea Halpenny.
Martedì, infine, il biglietto verde ha beneficiato di “indicatori americani migliori del previsto”, che “hanno respinto le aspettative del prossimo taglio dei tassi della Fed”, spiega Ipek Ozkardeskaya, analista di Swissquote.
La valuta americana si è apprezzata dello 0,24% contro l’euro, a 1,0315 dollari.
All’ordine del giorno della sessione è previsto il rapporto mensile dell’ADP sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato negli Stati Uniti per dicembre, seguito dal rapporto dell’ultima riunione monetaria della Fed dello scorso dicembre, prima di ulteriori dati sull’occupazione venerdì.
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