Il 7 e 8 gennaio 2015, gli attentati contro Charlie Hebdo e Hyper Cacher compiuti dai fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly hanno gettato nel lutto tutta la Francia. Sono stati subito organizzati incontri spontanei. In Lorena, decine di migliaia di persone marciano in silenzio e in meditazione. Una mobilitazione senza precedenti.
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7 gennaio 2015, la redazione del quotidiano satirico Charlie Hebdo viene decimata. Dodici persone, tra cui otto membri della redazione, hanno perso la vita nell’attentato al settimanale da parte dei fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad Al-Qaeda. Dopo due giorni di ricerca, questi ultimi sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco dal GIGN, un gruppo d’élite della gendarmeria, in una tipografia a Dammartin-en-Goële (Seine-et-Marne), dove si erano rifugiati. Tra le vittime del 7 gennaio 2015 figurano l’emblematico direttore del giornale, il fumettista Charb, e due leggende della caricatura in Francia, Cabu e Wolinski. In tutta la Francia fioriscono gli assembramenti spontanei.
A Nancy, 3.000 persone hanno manifestato in reazione all’omicidio in Place Stanislas, esponendo lo slogan “Sono Charlie“su adesivi o poster. Sono 10.000 il giorno dopo e 50.000 la domenica.
In seguito all’attentato perpetrato alla sede del quotidiano Charlie Hebdo, a partire dalle 18 in Place d’Armes a Metz viene organizzata una manifestazione silenziosa e repubblicana. Il sindaco socialista, Dominique Gros, invita i Messin a partecipare a questo omaggio alle vittime in nome di “Nel mirino la libertà di espressione, uno dei beni più preziosi della Repubblica, è tutta la Repubblica ad essere toccata nel cuore“. Quella sera quasi 3.000 persone hanno risposto all’appello.
Domenica 11 gennaio 2015, 45.000 persone hanno marciato in silenzio a Metz, 8.000 a Epinal, 6.000 a Thionville, 3.000 a Toul, 2.200 a St-Avold, 2.000 a Longwy e 1.300 a Sarrebourg.