All’inizio del 2025, l’Algeria assumerà la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU annunciando tre grandi assi: la situazione in Palestina, la lotta al terrorismo in Africa e il rafforzamento dei legami tra l’ONU e la Lega degli Stati Arabi. La questione del Sahara Occidentale è assente dall’agenda algerina.
L’Algeria alla guida del più potente organismo dell’ONU per la quarta volta nella sua storia. Una responsabilità che il suo rappresentante permanente, Amar Bendjama, definisce “considerevole”. Quest’ultimo, nel corso di una conferenza stampa a New York, ha svelato i principali progetti di questa presidenza.
La situazione in Palestina resta la massima priorità per l’Algeria, fedele alle parole del presidente Abdelmadjid Tebboune: “L’Algeria non rinuncerà mai alla Palestina. » È previsto un incontro speciale per il 3 gennaio per affrontare gli attacchi israeliani alle infrastrutture sanitarie a Gaza. Un altro incontro, previsto per il 20 gennaio, sarà dedicato alla situazione in Medio Oriente, sotto la presidenza del ministro degli Esteri algerino. L’Algeria chiede un cessate il fuoco immediato e il rispetto del diritto internazionale. Una sessione sull’UNRWA, descritta come “agenzia insostituibile”, completerà queste discussioni.
Aspirazioni africane e arabe
Il 21 gennaio un dibattito pubblico sarà dedicato alla lotta al terrorismo in Africa. Ricordando le passate esperienze dell’Algeria, che ha dovuto affrontare uno dei peggiori episodi terroristici della sua storia durante il decennio nero, Bendjama ha sottolineato che il suo paese desidera condividere la sua esperienza con i suoi vicini africani nella lotta contro questa piaga, nel rispetto delle loro specificità locali. . Un’ambizione mostrata mentre la giunta militare maliana ha recentemente accusato Algeri di sostenere “gruppi terroristici” in un comunicato stampa che ha aumentato le tensioni tra i due paesi vicini.
La cooperazione tra l’ONU e la Lega degli Stati arabi verrà discussa il 23 gennaio, con la prevista adozione di una dichiarazione presidenziale. All’ordine del giorno ci saranno anche le crisi in Siria e Libia. Per quanto riguarda la Siria, sarà esaminata una revisione della risoluzione 2254 che chiede una soluzione politica con l’obiettivo di riaffermare il ruolo dell’ONU in ogni processo avviato dai nuovi leader del paese.
Per quanto riguarda la Libia, il Consiglio discuterà il 15 gennaio le misure volte a stabilizzare il Paese, preservare i beni congelati e limitare le interferenze straniere.
Una questione delicata messa da parte tranne…
Sebbene la questione del Sahara Occidentale non sia all’ordine del giorno, Bendjama ha ricordato che per l’Algeria si tratta di una questione cruciale per la decolonizzazione, ma che sarà affrontata solo se nuovi eventi lo richiederanno. Una parte della stampa marocchina si è affrettata a denunciare questa assenza come un’ammissione di debolezza che nasconderebbe il timore di subire ricadute diplomatiche negative. Altri osservatori lo vedono come il desiderio di garantire una presidenza neutrale del Consiglio di Sicurezza.
La Francia, le cui relazioni con Algeri sono attualmente in fase di stallo, ha augurato all’Algeria una “presidenza fruttuosa per i lavori di gennaio”.
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