Sono trascorsi quasi dieci anni dalla presa degli ostaggi dell’Hypercacher. Il 9 gennaio 2015, Amedy Coulibaly è entrato nel negozio situato a Porte de Vincennes, a Parigi, pesantemente armato. Seguendo le orme dei fratelli Kouachi, autori dell’attentato Charlie hebdoil terrorista ha ucciso quattro persone di fede ebraica.
Un ricordo che tormenta ancora gli abitanti del 20° arrondissement della capitale, ravvivato dalla scoperta, domenica, di tre stelle di David appese vicino alla scena. Un residente di Vincennes (Val-de-Marne) ne ha scoperta una sulla porta d’ingresso di un edificio e nel suo ingresso, e una terza stella è stata trovata ad un altro indirizzo, ha indicato la procura di Créteil che ha aperto un’inchiesta per “danni o deterioramento dei beni altrui commessi per ragioni di razza, etnia, nazione o religione”.
“È spregevole”
«Mi provoca disgusto, trovo assurdo etichettare cose del genere, soprattutto in questi tempi in cui tra poco ricorderemo i dieci anni di Charlie Hebdo e Hypercacher”, si lamenta Jonathan M., 40 anni. “È spregevole”, protesta Florence M., 60 anni, residente in uno degli edifici contrassegnati, che ricorda di essere “molto vicina all’Hypercacher e a 50 metri dalla sinagoga”.
Nella vicina città di Fontenay-sous-Bois, domenica sera quattro persone sono state arrestate per essere entrate in un edificio e aver disegnato la stella di David con un pennarello rosso, secondo una fonte della polizia. “Le indagini dovranno in particolare accertare se i due casi siano collegati”, osserva la procura di Créteil.
Belgio