L’attrice statunitense Blake Lively ha accusato formalmente Justin Baldoni, protagonista insieme a lei del film Finisce con noidi molestie e di aver organizzato una campagna per rovinare la sua reputazione. Il film è uscito al cinema lo scorso agosto, ma in questi mesi se ne è parlato soprattutto a causa dei molti problemi tra Lively e Baldoni, che erano già emersi durante la campagna promozionale.
Non si sa esattamente cosa sia successo tra i due, ma secondo alcune ricostruzioni Baldoni si lamentava delle scelte e delle richieste fatte da Lively nella fase di post produzione (lei era anche produttrice) e di un eccessivo coinvolgimento di Ryan Reynolds, il marito dell’attrice, che non aveva alcun ruolo nel film.
– Leggi anche: Di Finisce con noi si sta parlando soprattutto per la campagna promozionale
Lively ha depositato un reclamo formale, l’azione legale che normalmente precede l’avvio di una causa. Nel reclamo, visionato da diversi media internazionali, i legali dell’attrice scrivono che a un certo punto durante le riprese venne organizzata una riunione per discutere dei molti problemi che c’erano sul set. In quell’occasione Lively e Reynolds avanzarono alcune richieste precise, tra cui che non venissero più «mostrate a Lively immagini o video di donne nude» e che non ci fossero più discussioni su genitali, pornografia o esperienze sessuali con lei presente. Lively chiese anche che non fossero più aggiunte scene di sesso oltre a quelle già approvate, e che non venissero improvvisati dei baci tra gli attori.
Attraverso i suoi avvocati, Baldoni ha descritto le accuse come «categoricamente false e oltraggiose», e ha detto che la causa è «l’ennesimo disperato tentativo» di Lively per «ripulire» la sua reputazione.