Si riferisce alla denuncia come parte civile presentata martedì dalla FIDH e dalle sue organizzazioni affiliate palestinesi e francesi contro Yoel O., un soldato franco-israeliano che accusano di crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio, tortura e complicità in queste crimini commessi contro i palestinesi. Yoel O. era già stato preso di mira nell’ambito di una prima denuncia presentata contro X il 17 aprile. Ma è stato respinto dalla Procura nazionale antiterrorismo per “reato non sufficientemente qualificato”.
La denuncia si basa, infatti, su un video, realizzato dal militare e trasmesso sulla messaggistica di Telegram. Identifica detenuti palestinesi vestiti con tute bianche, con le mani legate e bendate, sottoposti ad insulti in francese da parte del soldato in questione. “Hai visto quei bastardi, nipote? (…) si è incazzato addosso. Ti mostrerò le spalle, riderai, lo torturavano per farlo parlare.”possiamo sentire in mezzo al fiume di insulti. Almeno uno dei detenuti mostra segni visibili di tortura, comprese lacerazioni sulla schiena. Non è noto se Yoel O. abbia partecipato alla tortura.
Nella sequenza successiva, i detenuti sono seduti per terra. “Eravate felici il 7 ottobre, figli di puttana”continua l’autore del video. In una terza sequenza li vediamo su un autobus. Secondo i ricorrenti, dopo un primo interrogatorio, i prigionieri sarebbero stati “ordinato”. Alcuni vengono rilasciati, altri portati in Israele e “messo in incommunicado, in condizioni di detenzione disumane, poi processato per accuse legate al “terrorismo” da tribunali militari che ignorano ogni diritto di difesa”. Lo Stato ebraico li considera come “combattenti illegali” e rifiuta loro la tutela prevista dal 3e Convenzione di Ginevra.