Un testimone ha detto all’AFP di aver visto corpi nelle strade della capitale Port Vila e video sui social network hanno mostrato danni significativi a un edificio che ospita diverse rappresentanze diplomatiche, tra cui l’ambasciata francese.
L’epicentro del terremoto rilevato alle 12:47 ora locale (01:47 GMT) è stato registrato a una profondità di 43 chilometri nel mare, a soli 30 chilometri a ovest della capitale di questa nazione insulare, secondo l’Institute of Studies United. States Geological Survey (USGS), attivando un allarme tsunami.
“Sono state osservate onde di tsunami”, ha riferito in un comunicato il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC). Quest’ultimo ha inizialmente affermato di temere l’arrivo di onde alte fino a un metro lungo alcune coste di Vanuatu, prima di lanciare l’allerta.
Michael Thompson, che vive nella zona, ha detto all’AFP di aver visto cadaveri nelle strade della capitale Port Vila. Ha denunciato ponti crollati e smottamenti causati dal sisma.
Secondo le immagini pubblicate online, il terremoto ha danneggiato l’edificio che ospita le ambasciate americana e francese a Port Vila.
Il terremoto ha fatto cadere un pilastro di cemento, ha rotto un muro e ha distorto le finestre dell’edificio, che ospita anche le rappresentanze diplomatiche di altri paesi, inclusa la Nuova Zelanda, sempre secondo le immagini condivise sui social network.
I terremoti sono comuni a Vanuatu, un arcipelago basso di 320.000 abitanti che si trova a cavallo dell’Anello di Fuoco sismico del Pacifico, un arco di intensa attività tettonica che si estende dal Sud-Est asiatico al bacino del Pacifico.
Secondo l’annuale Global Risks Report, Vanuatu è classificata tra i paesi più vulnerabili ai disastri naturali come terremoti, danni provocati da tempeste, inondazioni e tsunami.
Onde molto più piccole (intorno ai 30 centimetri secondo il PTWC) si temevano anche alle Fiji, Kiribati, Nuova Caledonia, Isole Salomone e Tuvalu.