“Ero il numero 9 al mondo, ma questi sono solo numeri”

“Ero il numero 9 al mondo, ma questi sono solo numeri”
“Ero il numero 9 al mondo, ma questi sono solo numeri”
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A 37 anni Fabio Fognini corre ancora. L’estroso giocatore italiano è ancora nella top 100 (91° nel ranking ATP) e intende godersi la fine della sua carriera.

In un’intervista al media spagnolo Relevo, il vincitore del Monte-Carlo Masters 1000 nel 2019 ha parlato nel dettaglio del suo rapporto con il tennis.

“Certo è che il tennis ha sempre fatto parte della mia vita, è il mio lavoro. Mi ha dato più di quanto potessi immaginare, ma alla fine è pur sempre solo un gioco.

Sì, guadagni tanti soldi, sei famoso, ma è solo un gioco, conosco tutti i sacrifici che ho dovuto fare per il tennis.

Un giorno ero il numero 9 al mondo, ma quelli sono solo numeri. Alla fine i record sono fatti per essere battuti, niente di più”, spiega Fognini.

L’italiano, che ha vinto nove titoli in carriera, parla anche del suo carattere e della schiettezza che lo caratterizzano.

“Sono una persona che ha un carattere a volte difficile da gestire. Ma non mi sono mai nascosto. Nella vita, quando qualcuno commette un errore, deve affrontarne le conseguenze.

Nel mio lavoro è quello che ho sempre fatto: l’etichetta di cattivo ragazzo, tutte le multe che ho pagato… Quello che è certo è che nessuno è perfetto.

Chiedere perdono è il primo passo per ammettere di aver sbagliato. Chiedere scusa è un valore e non c’è vergogna nel farlo. Ho cercato di aggiungere passione in tutto quello che facevo”, ha concluso.

Swiss

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