Dal Maghreb al Giappone, passando per il Medio Oriente, l’India e la Cina, la mostra Lungo il filo d’oro, L’arte di vestire dall’Oriente al Sol Levante, situato nel cuore del museo Quai Branly, ripercorre la storia del filo d’oro. Tra know-how, tecnicismo e pratiche ancestrali, questi abiti costituiscono l’eredità di un passato multiculturale intriso di ricchezza. Frammentata in diverse sezioni temporali, questa retrospettiva attraversa il tempo per chiudersi sulla nostra epoca contemporanea e più in particolare sulle creazioni di Guo Peiche ha girato il mondo durante il Met Gala 2015.
L’oro, il cuore pulsante della mostra
Dai primi ornamenti cuciti sugli abiti del defunto agli abiti unici dello stilista cinese Guo Peivista di Rihanna in occasione del Met Gala 2015, con sete provenienti dal mondo indiano e indonesiano, la mostra segue non il filo di Arianna ma il filo d’oro attraverso due sezioni storiche suddivise in più aree geografiche e culturali. Ambizione dantesca per un tuffo diretto nella storia con la A maiuscola, navigando tra la moda ancestrale e gli albori della globalizzazione. I Paesi del Sol Levante, infatti, costituiscono il primo arco di visita e mettono in luce gli incroci provocati dalle varie guerre e dai movimenti migratori di inizio millennio. Gli abiti sono sontuosi e le tecniche di tessitura e ricamo si diffonderanno in tutto il Nord Africa.
con bagno privato, Nel corso dell’oro, L’arte di vestire dall’Oriente al Sol Levante si concentra sulle culture indiana e asiatica, nonché sui paesi dell’Oriente e della penisola araba. Emmanuel Kasarhéroupresidente del museo, spiega nel comunicato stampa: “Il Musée du Quai Branly – Jacques Chirac ha voluto invitare i visitatori in un viaggio abbagliante attraverso la materia, il tempo e la geografia; nella sublime epopea dell’oro delicatamente posto al servizio dell’eleganza”. Il lavoro di ricerca si spinge oltre i confini, permettendo ai visitatori di scoprire le origini dell’oro e più in particolare il suo utilizzo negli abiti tradizionali. Caftano, pantaloni, gilet, abito formale… l’uso del filo d’oro diventa allora un simbolo di potere che testimonia gli strati sociali e i sistemi di dominio mostrando chiaramente le questioni politiche di fondo presenti nella moda.
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