Il gruppo austriaco di petrolio e gas OMV ha annunciato mercoledì sera la risoluzione del suo contratto con il colosso russo Gazprom, inizialmente stipulato nel 1968, in seguito all’interruzione delle consegne da parte di Mosca. “OMV rescinde con effetto immediato il contratto a lungo termine di fornitura di gas naturale con Gazprom Export”ha indicato la società in un comunicato stampa, motivando tale decisione da parte del “constatate molteplici violazioni degli obblighi contrattuali”. Il contratto in questione, rinnovato nel 2006, doveva durare fino al 2040.
Si tratta di un punto di svolta per OMV, la prima azienda occidentale ad aver firmato un contratto di fornitura con l’Unione Sovietica nel 1968. Dal 16 novembre la Russia non fornisce più gas all’Austria, ponendo fine a quasi sessant’anni di dipendenza dall’Austria. Paese alpino, che quest’estate importava ancora il 90% del suo gas dalla Russia, in particolare attraverso l’Ucraina.
Diversificazione
L’azienda, quasi per un terzo di proprietà dello Stato austriaco, aveva precedentemente ricevuto “circa 7.400 megawattora all’ora, o circa 5 terawattora al mese”. Questa decisione di Gazprom è stata presa in reazione all’annuncio da parte dell’OMV di un giudizio arbitrale che le attribuisce il diritto di richiedere 230 milioni di euro a titolo di risarcimento per passati problemi di approvvigionamento. Secondo il suo amministratore delegato Alfred Stern, la strategia di diversificazione attuata consente di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento per i clienti e di onorare tutti gli ordini.
Il gruppo spiega di poter contare “la propria produzione di gas in Norvegia e Austria, la produzione di terzi e volumi aggiuntivi di gas naturale liquefatto (GNL)”. Per ritorsione dopo il lancio dell’offensiva russa contro l’Ucraina nel febbraio 2022, l’Unione Europea, storico acquirente degli idrocarburi russi, ha dichiarato di volersi liberare di tutto il gas naturale proveniente dalla Russia entro il 2027. Se avrà aumentato considerevolmente i suoi acquisti di idrocarburi americani GNL, non è riuscita a tagliare del tutto il collegamento energetico con Mosca.
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