Washington (awp/afp) – Il dollaro ha continuato a salire mercoledì dopo la pubblicazione dell’indice d’inflazione americano che ha mostrato un’ulteriore accelerazione dei prezzi al consumo nel mese di novembre negli Stati Uniti, come previsto dagli analisti.
Intorno alle 19:00 GMT, il biglietto verde si è apprezzato dello 0,41% rispetto alla moneta unica europea, a 1,0484 dollari per euro.
L’indice del dollaro, che paragona il biglietto verde a un paniere di sei valute, ha guadagnato lo 0,36%.
Secondo l’indice CPI pubblicato mercoledì dal Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, i prezzi al consumo sono aumentati del 2,7% su base annua a novembre negli Stati Uniti, rispetto al 2,6% di ottobre.
Questi sviluppi sono in linea con le aspettative degli analisti, secondo il consensus di Market Watch.
Le cifre sono cadute “perfettamente in linea con l’obiettivo”, ha osservato l’analista di Tastylive Christopher Vecchio.
“L’indice CPI si è rivelato come previsto (…) e nella mente del mercato, queste cifre non impediscono una riduzione (dei tassi) da parte della Fed”, la banca centrale americana, nella prossima riunione del 17 dicembre e 18, ha osservato l’analista di Jefferies Brad Bechtel.
Secondo la valutazione del CME Group, quasi il 95% degli operatori di mercato si aspetta un altro taglio dei tassi alla prossima riunione della Fed.
“Il dollaro era già forte prima della pubblicazione dell’indice CPI, quindi in genere si tratta di una continuazione”, ha osservato Bechtel.
“La sensazione generale nel mercato è che le tariffe menzionate da Donald Trump e le sue politiche fiscali porteranno a un minore allentamento da parte della Fed il prossimo anno e a un’economia americana più forte”, ha affermato.
“Quando guardiamo alle divergenze di politica monetaria, è probabile che la Fed manterrà tassi di interesse più alti rispetto ai suoi omologhi della Banca d’Inghilterra o della Banca Centrale Europea” (BCE), ha affermato Vecchio.
“Ciò dovrebbe, almeno per ora, evitare una significativa debolezza del dollaro”, ha aggiunto.
Gli investitori e gli analisti si aspettano che la BCE, che si riunirà giovedì, abbasserà il tasso di riferimento principale di 0,25 punti percentuali, in un contesto di crescita lenta nella zona euro.
Toccato dalla prospettiva di un aumento del divario dei tassi di interesse tra la BCE e la Banca d’Inghilterra (BoE), l’euro ha toccato mercoledì il livello più basso da marzo 2022 contro la sterlina, a 82,31 pence per un euro.
Cours de mercredi Cours de mardi 19H00 GMT 22H00 GMT EUR/USD 1,0484 1,0527 EUR/JPY 160,07 159,96 EUR/CHF 0,9281 0,9293 EUR/GBP 0,8231 0,8242 USD/JPY 152,66 151,95 USD/CHF 0,8852 0,8827 GBP/USD 1,2739 1,2771
afp/rp