La Siria ha un primo ministro, quattro giorni dopo la caduta del dittatore Bashar al-Assad. Mohammad al-Bashir, il nuovo capo del governo nominato martedì, si impegna a rispettare tutte le fedi nel Paese. Gli ex alleati della Siria gridano al complotto mentre i ribelli tentano di organizzare la transizione. Allo stesso tempo, Israele continua i suoi attacchi contro le installazioni militari siriane.
Nessuna amnistia per i colpevoli di torturare i detenuti, afferma il leader ribelle
Mercoledì il leader ribelle siriano ha dichiarato che coloro che sono coinvolti nella tortura dei detenuti non saranno perdonati, in seguito al rilascio di migliaia di prigionieri dalle famigerate carceri del clan Assad. “Non concederemo l'amnistia a coloro che sono coinvolti nella tortura e nell'eliminazione dei detenuti e li perseguiremo nel nostro paese”, ha detto Abu Muhammad al-Jolani, che ora porta il suo vero nome, Ahmad al-Chareh, chiedendo ad altri paesi di farlo. consegnare “tutti i criminali fuggiti affinché possano essere consegnati alla giustizia”.
Blinken si recherà in Giordania, Turchia per colloqui sulla crisi in Siria
Il capo della diplomazia americana Antony Blinken si recherà mercoledì in Giordania e poi in Turchia per colloqui sulla Siria dopo il rovesciamento di Bashar al-Assad, ha annunciato il Dipartimento di Stato. Nei colloqui che si terranno giovedì ad Aqaba, sul Mar Rosso, e il giorno dopo ad Ankara, la capitale turca, Antony Blinken “ribaderà il sostegno degli Stati Uniti ad una transizione inclusiva, guidata dalla Siria, verso un governo responsabile e rappresentativo”, ha affermato il Dipartimento di Stato. Lo ha detto il portavoce Matthew Miller in un comunicato.
Il nuovo Primo Ministro si impegna a rispettare tutte le fedi
Il neo primo ministro incaricato della transizione in Siria, Mohammad al-Bashir, ha assicurato mercoledì che la coalizione guidata dagli islamisti, che ha spodestato Bashar al-Assad dal potere, “garantirà” i diritti di tutte le fedi, e ha invitato i cittadini milioni di siriani in esilio possano tornare a casa. Riconoscendo “il comportamento errato di alcuni gruppi islamisti”, Mohammad al-Bashir, in un'intervista al quotidiano italiano Corriere della Sera, sul fatto che “il significato dell'Islam (…) è stato distorto”. “È proprio perché siamo islamici che garantiremo i diritti di tutti i popoli e di tutte le fedi in Siria”, ha sottolineato, il giorno dopo la sua nomina, a guidare il governo di transizione fino al 1° marzo.
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