Una badante è stata incriminata tre mesi dopo la morte di un bambino affidato alle sue cure.
La bambina di 22 mesi è stata trovata morta il 13 settembre a casa della tata a Chessy-les-Mines.
L’autopsia ha rivelato che il bambino è morto per asfissia.
Una tata autorizzata è stata incriminata per omicidio, tre mesi dopo la morte di un bambino di 22 mesi di cui si prendeva cura nella sua casa di Chessy-les-Mines, 30 chilometri a nord-ovest di Lione (Rodano). La tata, una quarantenne che svolgeva la sua mansione da circa quindici anni, è stata presentata venerdì al gip. Anche lei è stata posta in custodia cautelare, come indicato dalla Procura di Lione.
Morte per asfissia
Il 13 settembre, la bambina di cui si prendeva cura è stata trovata morta a casa di questa professionista della prima infanzia. La procura di Villefranche-sur-Saône, inizialmente investita del caso, ha poi aperto un’indagine per accertare le ragioni della morte. L’autopsia effettuata sul neonato ha poi rivelato la morte per asfissia.
La tata, a cui è stata ritirata la patente, sarà processata per “omicidio volontario di minore di 15 anni” e rischierà l’ergastolo.
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