Le domande sulla corsa sorgono fin dalla tenera età. Fondamentalmente, si potrebbe immaginare che sia buono. Più un bambino si muove, meglio è, diciamo.
Ma che dire di una versione più avanzata? In breve, quando potremo iniziare a prendere un po’ più sul serio la corsa su strada, aumentando le distanze e/o l’intensità? Quali precauzioni dovresti prendere?
Rispondi con un intenditore dell’allenamento, Fernand Brasseur (USBW), presente sulle piste da decenni e il cui giovane prodigio Thomas Bascourt (13 anni) ha appena realizzato l’incredibile tempo di 16’49 su 5 km a Lille, ad una media di 18 km/ora.
Da che età puoi partecipare a gare su strada per migliorare le tue prestazioni?
Non esiste una risposta diretta a questa domanda. Innanzitutto perché dipende tutto dagli atleti, poi perché è tutto il processo che conta.
La risposta a questa domanda è quindi ricca di sfumature. A casa stiamo spingendo verso un allenamento generale (corsa, lancio, salto, ostacoli, ecc.) tra i giovani. Va bene. Ma alcune persone si annoiano.
Prendiamo il caso di Thomas Bascourt. A 7 o 8 anni si metteva spesso nei guai durante l’allenamento. C’era troppa attesa tra due salti lunghi o tra due lanci di una palla da hockey. Durante un’ora, avrebbe lavorato forse 10 minuti. Anche se sapeva già di voler scappare. Direi, visto l’età, che intorno ai 10 o 11 anni possiamo fare dai 30 ai 40′ di resistenza due o tre volte a settimana. Non ho mai lavorato con Thomas 5 o 6 volte a settimana. Due o tre, ripeto. Non più. Altri sport meno traumatici come il nuoto e il ciclismo completano il programma.
Tutti i nostri consigli corrono
Dovremmo lavorare solo sulla resistenza nei bambini più piccoli e non sulla velocità?
SÌ. Il mio metodo è sempre stato caratterizzato da un’enfasi sulla resistenza dolce, indipendentemente dall’età dell’atleta. È inutile voler costruire una casa su fondamenta che non siano solide, dicono sempre. A volte vedo genitori che si spingono, che magari vogliono vedere il proprio figlio raggiungere il più velocemente possibile risultati che forse non sono mai riusciti a ottenere. Questo non mi interessa.
Voglio armonia. Il bambino è lì per svilupparsi armoniosamente. L’importante per il bambino è semplicemente correre, soprattutto per la resistenza. Non siamo qui per rendere un giovane il migliore in Belgio. Siamo qui per aiutarlo a crescere. Fare subito fartlek, colline… non va bene se non hai una base dietro. In ogni caso non lo sostengo. Oggettiviamo le capacità del bambino con un test VMA, poi lavoriamo essenzialmente al 65%-70% di esso…
Quali sono i rischi nel voler spingere un bambino verso la prestazione troppo in fretta?
Se non lasciamo che le basi si assestino andiamo incontro a problemi ai tendini, strappi, anemia… Un sacco di infortuni.
A parte l’aspetto fisico, stiamo andando verso frustrazioni, addirittura disgusto, per la pratica sportiva. Non va davvero bene.
Lo ripeto un’ultima volta, serve armonia, dialogo con il giovane, con i suoi genitori. L’allenatore e l’allenatore devono tirare la corda nella stessa direzione…