Illustrazione: Getty, modificata da RE.
Il gruppo Shell ha confermato le informazioni secondo cui starebbe mettendo fine allo sviluppo di nuovi progetti eolici offshore. Uno stop che si spiega con una nuova strategia energetica del gruppo britannico.
Da diversi anni, sotto la pressione delle questioni climatiche, i grandi gruppi petroliferi cercano di rinverdire la propria immagine investendo nelle energie rinnovabili. Già nel 2019, i cinque principali gruppi petroliferi europei, tra cui Shell, hanno investito insieme 5 miliardi di dollari in progetti di energia rinnovabile. Ma dallo scorso anno il movimento tende a rallentare.
Niente più nuovi progetti eolici offshore per Shell
Nel 2023, infatti, la percentuale dei finanziamenti Shell a favore delle energie rinnovabili è diminuita rispetto all’anno precedente. E giovedì 5 dicembre il gruppo petrolifero britannico ha confermato le informazioni diffuse il giorno prima secondo cui avrebbe smesso di sviluppare nuovi progetti di turbine eoliche offshore.
Questa decisione fa parte di una nuova strategia energetica che ha dato luogo a numerosi tagli di posti di lavoro in diversi rami delle sue attività. Il portavoce dell’azienda ha detto all’AFP “ci concentriamo sulla massimizzazione del valore delle nostre attuali piattaforme di generazione di energia rinnovabile» prima di cercare di rassicurare il mercato affermando che “rimaniamo interessati agli investimenti azionari in cui le condizioni commerciali sono accettabili e siamo cautamente aperti agli investimenti azionari se esiste un caso di investimento convincente“. Da notare però i commenti molto cauti del gruppo riguardo ai nuovi investimenti nel settore.
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Petrolio e gas favoriti dalla Shell
La Shell concentrerà le sue azioni sul petrolio e sul gas, come giustificato dal direttore del settore gas e upstream del gruppo, “La produzione nazionale di gas e petrolio svolgerà un ruolo significativo nel futuro del sistema energetico del Regno Unito“. Infine, il gruppo ha anche annunciato che fonderà le sue attività offshore nel Regno Unito con quelle della società norvegese Equinor. Questa decisione porterà alla creazione di una nuova entità che mira a diventare “il più grande produttore indipendente» nelle acque britanniche del Mare del Nord.
Si noti che Shell non è l’unico gruppo petrolifero ad adottare questa nuova posizione in termini di energie rinnovabili poiché BP ha annunciato che sta seguendo la stessa strada riducendo “in modo significativo» i suoi investimenti nelle energie rinnovabili, fino alla fine del decennio.
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